Lucchese, Gorgone: “Tutta la felicità è sparita. Ci avevamo creduto, ci hanno illuso”

Credit: Gazzetta Lucchese
L’allenatore ha fatto il punto della situazione in casa rossonera.
Quando la Lucchese ha conquistato la salvezza sul campo, nessuno nello spogliatoio immaginava che quella gioia sarebbe stata cancellata nel giro di poco tempo. La sentenza del Tribunale Federale Nazionale, che ha inflitto 14 punti di penalizzazione alla società da scontare a partire dalla prossima stagione – appesantisce maggiormente la posizione del club in vista del 6 giugno, termine ultimo per l’iscrizione al campionato di Serie C. Un colpo durissimo per squadra, tifosi e staff, come racconta ai microfoni di Gazzetta Lucchese l’allenatore Giorgio Gorgone.
“Non mi sarei aspettato questo epilogo,” ha detto Gorgone. “Quando ci siamo salvati sul campo, avevamo dentro molte speranze. Quelle voci su un fondo importante ci avevano convinto, ci sentivamo parte di un progetto più grande“. Una fiducia, però, che non ha mai trovato risposte concrete: “Se davvero il problema erano poche centinaia di migliaia di euro, perché nessuno ci ha chiesto un sacrificio? Sono certo che lo avremmo fatto tutti. Ma nessuno ci ha detto nulla. Ci avevamo creduto, ci hanno illuso“.
E sulla sentenza del TFN: “La felicità provata per una settimana è svanita. Rimane solo l’affetto della gente e la dedizione della squadra, ma c’è tanta amarezza“. Una sensazione di impotenza che ha spento l’entusiasmo costruito con fatica sul campo.
L’illusione è durata poco: l’idea che l’interessamento di Affida Srl potesse a salvare la Lucchese aveva ridato fiducia a tutto l’ambiente: “Evidentemente non era così –ha aggiunto-, “c’è stato un azzardo. Si è fatto credere che ci fossero risorse certe, ma nessuno ha realmente controllato. E alla fine abbiamo pagato noi“.
Lucchese, Gorgone: “Non è normale che non ci siano controlli sui cambi di proprietà”
“Parte tutto da una società in vendita già in estate, e invece di scegliere interlocutori più adeguati, abbiamo assistito a vendite a ripetizione, fino all’apoteosi finale con Benedetto Mancini“. Gorgone ha raccontato anche un episodio emblematico: “Dopo la gara di Pescara ho portato Ferrarese a Roma per cercare Sampietro. Ci ha detto che era solo un intermediario, che aveva sbagliato un socio. Gli ho raccomandato di non venderla a cialtroni: pochi giorni dopo aveva già ceduto la società a Mancini“. Una sequenza di errori che, secondo l’allenatore, non può essere considerata normale.
Il nodo, per l’allenatore, non è solo nei singoli attori, ma nel sistema stesso: “È normale che nessuno abbia messo un euro dopo il primo cambio di proprietà? È normale che si possano vendere club senza controlli?“.

“Spero che qualcuno possa togliere il club da questa situazione”
Spazio poi a una riflessione generale: “Se Lucchese e Triestina si iscrivono, quanto è falsato un campionato con penalizzazioni così pesanti? Servono pagamenti mensili, soldi a garanzia, come per un affitto. E chi non può, non compra squadre. È semplice“.
Infine: “Analizzerò quello che succede con molta più consapevolezza dopo questa esperienza. Spero che qualcuno possa togliere la Lucchese da questa situazione. Dentro mi rimane quella fotografia dello stadio pieno, che avrebbe dovuto segnare la ripartenza”.