“Vincere sul campo, parlare poco”. Siena, il primo giorno di Maddaloni

Il (foto)racconto del primo giorno in bianconero del nuovo allenatore del club toscano

maddaloni siena
26 Ottobre 2021

Redazione - Autore

Il Siena ha scelto Massimiliano Maddaloni per il prosieguo della stagione. Il primo giorno in bianconero per il neo allenatore della squadra toscana si è svolto tra la conferenza stampa di presentazione e il primo lavoro sul campo con la squadra. 

Per prima cosa, Maddaloni ha “radunato la squadra per presentarsi e rendere chiaro il suo metodo di approccio professionale e di lavoro”, come spiegato sul sito ufficiale del club. Poi, via alla seduta tra esercitazioni con la palla e pillole prettamente tecniche unite alle iniziali indicazioni strategiche.

Infine, la consueta partitella. C’è da preparare il prossimo impegno di campionato contro il Gubbio (in programma il 1 novembre). Insieme a lui, presente anche il suo vice Michelangelo Rampulla che lo accompagnerà in questa nuova avventura. 

Maddaloni e Perinetti in conferenza stampa

Nella conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore è intervenuto anche il direttore sportivo del Siena, Perinetti: “Abbiamo deciso di cambiare in quanto avevamo visioni via via sempre più diverse. Poi vorremmo crescere, cioè dare ai nostri giocatori più conoscenze per un’ottimizzazione immediata del risultato e per gettare le basi di un progetto ambizioso. L’obiettivo – ha spiegato il dirigente – è arrivare il più in alto possibile, anche se la cosa più importante sarà costruire”.

“Voglio innanzitutto ringraziare Gilardino per il lavoro fatto, ha profuso tutte le sue energie per il bene del Siena”: ha esordito così invece Maddaloni. E’ una squadra che ha dei valori. Ci sono formazioni un pelino più avanti ma ce la possiamo giocare con tutti. Partiamo da una base solida, da un gruppo unito.

Voglio dare alla squadra una consapevolezza migliore. Ci sono delle potenzialità non del tutto ancora espresseIn fase di non possesso attaccheremo l’avversario. Con la palla gestiremo le situazioni, cercando di avere il dominio e la capacità di imporre la nostra mentalità. Ma l’allenatore più bravo è quella che vince, non quello che parla“.