Manzi, dall’affare Osimhen al gol con la Turris

Il centrale di difesa ha fatto esperienza al Lille, prima di far felice i campani

Claudio-Manzi-Turris
27 Gennaio 2022

Redazione - Autore

Quando un difensore va in gol la gioia è doppia. Quando regala un’importante vittoria esterna, che consente di mantenere il terzo posto in classifica, lo stesso gol si pesa e vale oro. E’ accaduto a Claudio Manzi in Picerno-Turris 0-1 della 23^ giornata di Serie C. In pochi minuti della seconda frazione, il centrale di difesa nativo dell’isola d’Ischia, si è vestito d’attaccante. Al 4′ minuto il suo colpo di testa sul palo lungo ha regalato la seconda vittoria nelle ultime 6 partite alla squadra di Caneo (CLICCA QUI PER IL GOL).

Quando il gioco si fa duro, Manzi inizia a giocare

Il classe 2000 Manzi, cresciuto nelle giovanili di Ischia e Napoli, non si tira indietro quando c’è da metterci la testa. Come in questo caso. Così come, nella sua carriera, non si è mai abbattuto. E’ andato sempre avanti, sia che il destino fosse azzurro Napoli, sia che si compisse altrove. Prima della rete segnata domenica scorsa si è visto sventolare un cartellino giallo. A detta dell’arbitro Vergaro di Bari, aveva simulato in area di rigore. Non ha lasciato che l’episodio di gioco condizionasse la sua prestazione. Anzi, è salito di tono, quando nella fase centrale di gara, gli animi si sono accesi. Ritmo e pressione si sono alzati. Manzi, come succede in queste circostanze, ha risposto presente. Ha annullato, insieme al portiere Abagnale e compagni, le iniziative offensive avversarie di Gerardi e Reginaldo. Innescato su corner da Ghislandi, poi, ha fatto felice l’allenatore Caneo, spedendo a 36 punti la sua squadra. Migliore in campo, ha rilanciato i campani dopo l’ultimissimo periodo al di sotto dell’ottima prima parte di stagione.

Credits Photo: Pasquale Colantuono

Isolaverde, Napoli e Lille: le tappe di Manti

La sua esperienza nei settori giovanili si divide tra Ischia e la terraferma. Il vicino capoluogo campano gli offre la possibilità di passare dalla Aenaria Softair Ischia e dall’Ischia Isolaverde, all’Under17 e poi alla Primavera azzurra del Napoli. Diventa capitano. Mette fuori tutte le sue doti. Il fisico e la struttura lo impongono sugli altri, e già da allora spicca la qualità aggressiva nelle situazione aree. La personalità comincia a definirsi compiutamente, al punto che non passa inosservato neanche all’estero. Napoli-Lille è il suo passaggio diretto nel settembre 2020. Fa parte di quel pacchetto di calciatori che consentono al Ds Cristiano Giuntoli di contenere la spesa per il più oneroso acquisto che il club partenopeo abbia mai fatto: Osimhen. Lui, insieme a Karnezis, resta in forze al club francese. Non ha però modo di scendere in campo. Così come Ciro Palmieri e Luigi Liguori (gli altri due Primavera trasferiti), Claudio Manzi vive un’esperienza formativa. Ha modo di guardare da vicino un campionato non certo dall’alto tasso tecnico, ma dinamico e veloce. Occasione per affinare la personale caratteristica di aggressione di spazio e palla.

Il biglietto di ritorno con approdo alla Fermana, ha un bagaglio sicuramente arricchito. Anche se nelle Marche, nella seconda parte della stagione 2020/21, una buona metà di gare, si è ritrovato seduto in panchina.

Con la Turris una stagione da incorniciare

E’ quest’anno alla Turris che la continuità fa brillare manti. 21 presenze tra campionato e Coppa, ed il gol di domenica scorsa. Ha saltato solo la prima con il Taranto, e per squalifica la 15^ con la Virtus Francavilla. Per il resto, è stato sempre presente dal primo all’ultimo minuto, ad eccezione dell’incontro d’andata con il Picerno, nel quale è stato sostituito.

Ha limato il suo temperamento in campo, anche grazie alle esperienze fatte. E’ stato alle dipendenze di Gennaro Gattuso. Nel corso degli allenamenti del primo post Covid, ha finalmente vissuto il momento atteso dell’inserimento in prima squadra. Nel suo caso, stare a contatto con campioni del calibro del corregionale Insigne, fino ad un pilastro della difesa come Koulibaly, gli ha donato tanta possibilità di apprendere – come si dice – i trucchi del mestiere. Ora, anche se all’orizzonte del prossimo turno c’è la penultima in classifica, non è certo il momento di staccare la spina. Si è appena ricominciato. Se si vuol rincorrere il Monopoli al secondo posto, bisogna battere la Vibonese.