Dall’Inter di Vecchi all’idolo Barella, è Pompetti il faro del Pescara

Il centrocampista è tra i migliori in casa abruzzese, e questo potrebbero essere l'anno della definitiva consacrazione

pompetti pescara
3 Febbraio 2022

Redazione - Autore

Marco Pompetti, regista classe 2000 scuola Inter, è una delle note liete del Pescara di Gaetano Auteri. Prestazioni e personalità. Il giovane centrocampista sta dimostrando di aver raggiunto la giusta maturità per affermarsi nel calcio dei grandi. Nell’ultima giornata è arrivato il suo secondo gol. Rete decisiva per raggiungere il pareggio contro l’Ancona Matelica. Secondo gol stagionale, appunto, dopo quello segnato nel pareggio contro la Virtus Entella. Un gol da vero fuoriclasse, quello siglato in trasferta contro l’Entella. Doppio dribbling in area di rigore e pallonetto morbidissimo per battere il portiere in uscita. Sempre presente quando è a disposizione, il giovane regista dal sinistro fatato le ha giocate praticamente tutte. Numeri e prestazioni da predestinato che fanno di lui uno dei migliori giovani talenti di tutta la Lega Pro.

A Pescara per la consacrazione

La stagione attuale da faro del centrocampo del Pescara è quella della definitiva consacrazione. Sì, perché Pompetti è sempre più protagonista nella formazione di Auteri. Già 3 gol e 6 assist collezionati fin qui in stagione, con l’ultima marcatura proprio nell’ultimo turno di campionato contro la Carrarese, match terminato 1-1. Non male per un ragazzo di soli 21 anni. Nonostante la giovane età, Marco, si sta prendendo in mano il Pescara, la squadra della sua città, per accompagnarla ad un piazzamento ai playoff e poi, chissà, per sognare qualcosa di ancora più grande.

La scalata di un predestinato con il futuro nerazzurro

Cresciuto calcisticamente a Pescara città dove è nato e cresciuto, Pompetti si trasferisce a Milano sponda Inter nel 2017. Approdato in nerazzurro, Vecchi capisce subito di trovarsi di fronte ad un giocatore diverso, un talento cristallino a cui affidare subito le chiavi del proprio centrocampo. Con Pompetti in cabina di regia la Primavera nerazzurra vince prima il Torneo di Viareggio e poi il campionato, iniziando a fare incetta di premi. Il giovane “rookie” porta a casa il premio come miglior giocatore della fase finale. Nella stagione successiva fa il suo esordio europeo in Youth League dove si mette in mostra alle spalle del suo amico Sebastiano Esposito. Anche in questo caso arriva un riconoscimento: il premio Gentleman come miglior giovane talento del 2019.

L’Inter capisce di avere nelle mani un diamante grezzo da dover plasmare. Inizia a mandarlo in prestito in giro per l’Italia. Prima alla Sampdoria dove però nono riesce a trovare spazio in prima squadra, collezionando una sola panchina in A. L’anno successivo scende in Lega Pro a Cava dè Tirreni. Nonostante la stagione disastrosa della Cavese, riesce comunque a mettersi in mostra guadagnandosi il ritorno a casa quest’anno a Pescara.

Studiando Barella

Dotato di un sinistro sopraffino spesso letale da calcio piazzato, quello che balza subito all’occhio delle doti tecnico-tattiche del giovane Pompetti è la visione di gioco e la capacità di coprire il campo con una facilità devastante, non poco per un ragazzo della sua età. Fisicamente, invece, è ancora un po’ acerbo ma la sensazione è che possa realmente diventare un centrocampista “box to box” come il suo idolo Barella. A soli 21 anni è uno dei punti fermi del suo Pescara: qualità e personalità, doti non scontate per un ragazzo alla sua seconda stagione tra i professionisti.