L’Olbia è la squadra della regione: 7 titolari del match contro la Lucchese sono sardi

La squadra di Canzi valorizza l'identità calcistica territoriale

Olbia
24 Gennaio 2022

Redazione - Autore

Ha cominciato il 2022 calcistico nel migliore dei modi l’Olbia di Max Canzi, uscita vittoriosa dal match casalingo contro la Lucchese. A segnare il gol vittoria è stato Daniele Ragatzu, giocatore di grande talento che dopo tanto girovagare per l’Italia ha trovato, nella sua terra nativa, la dimensione ideale in cui esprimersi.
La formazione sarda si trova al momento all’ottavo posto in classifica, con la possibilità concreta di ottenere una qualificazione ai playoff a fine stagione. Un obiettivo che, in virtù di una squadra giovane e in maggioranza di provenienza sarda, sarebbe alquanto straordinario.

L’Olbia come una “nazionale sarda”

Il dato eloquente e molto curioso è il fatto che nella formazione titolare scesa in campo nella partita casalinga contro la Lucchese, valevole per la 23^ giornata del Girone B di Serie C, ben 7 giocatori su 11 sono nati in Sardegna. Parliamo quindi di una sorta di rappresentativa regionale che veste la maglia dell’Olbia.
Nativi di Cagliari sono l’esperto Francesco Pisano e Daniele Ragatzu, entrambi con un passato proprio nella squadra rossoblù, ma anche il giovane portierino classe 2002 Giuseppe Ciocci. Sono invece nati ad Oristano il difensore Salvatore Boccia (01) e il terzino Simone Pinna (97). Rappresenta fieramente la squadra della sua città il navigato centrocampista Luca La Rosa, classe ’88, mentre è di Sassari Roberto Biancu. Quest’ultimo, classe ’00, ha trascorso il settore giovanile nelle file del Cagliari, arrivando anche a debuttare in prima squadra. E’ ormai già alla quinta stagione in maglia Olbia, con lo spaventoso numero di 132 presenze in Serie C a soli 22 anni.

La “nazionale sarda” indossa quindi la maglia dell’Olbia. Una squadra che esprime un’identità territoriale sempre più forte, con l’obiettivo di valorizzare e lanciare nel calcio le proprie giovani promesse. Una splendida testimonianza di come il lavoro capillare sulla propria terra possa sempre portare dei frutti importanti. E chissà che l’Olbia di Max Canzi e i suoi ragazzini terribili non riescano a togliersi la soddisfazione di arrivare ai playoff, per mettere ancora una volta al centro di tutto la Sardegna e i suoi talenti.