Padova, Bortolussi: “Playoff? Sono un mini-mondiale. Ogni partita sarà una finale”

L'intervista dell'attaccante ai nostri microfoni

Bortolussi Padova
5 Maggio 2023

Filippo De Gradi - Autore

“Una giornata tranquilla a casa con la mia compagna, concentrato per i playoff.” Li ha festeggiati così i suoi 27 anni Mattia Bortolussi. Festeggiati, per modo di dire. La voglia di fare bene è tanta, non ci possono essere distrazioni. È per questo che tutto è stato rimandato, prima ci sono dei playoff da giocare. A spiegarci quanto la tensione sia alta in momenti come questi è proprio lo stesso Bortolussi: “È veramente un mini-mondiale dove non c’è mai un attimo di riposo quindi bisogna mettere giù la testa e iniziare a lavorare in maniera ancora più dura.” 

Niente festeggiamenti dunque per questi 27 anni. Bisognerà aspettare la fine dei playoff perchè la preparazione ad una “competizione a parte”, come l’ha definita lo stesso Bortolussi, è fondamentale. Ci sarà da aspettare eccome, a maggior ragione dopo il rinvio dell’inizio dei playoff all’11 maggio. Una situazione inusuale che in casa Padova vivono così: “Sicuramente avremmo preferito giocarla subito perchè venivamo da 4 vittorie di fila ed è stato un bel finale di stagione. Avremmo voluto cavalcare l’entusiasmo però ci può comunque servire per rifiatare, soprattutto chi ha giocato di più.”

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Bortolussi: “Quando arriva la chiamata del Padova è difficile dire di no”

Per capire come Bortolussi sia diventato la punta di diamante, l’uomo di riferimento nell’attacco del Padova bisogna fare un piccolo passo indietro. Dopo una prima parte di stagione importante con la maglia del Novara, con cui era a quota 5 gol e 2 assist, sceglie di sposare il progetto del Padova: “Mi sono sentito voluto. E poi quando arriva la chiamata del Padova è difficile dire di no. Senza nulla togliere alle altre squadre però era quasi impossibile rifiutare questa richiesta. Hanno fatto tanto per avermi e sono arrivato con tanto entusiasmo e con tanta voglia di fare in una piazza importantissimo del nostro calcio.”

Una scelta diversa, quasi inaspettata. Mattia Bortolussi però ha sempre avuto le idee chiare e la sua decisione si è rivelata immediatamente giusta: “Mi sono trovato subito bene, il gruppo mi ha fatto sentire subito parte. Alla fine cambiare a gennaio non è mai semplice, ma è fondamentale trovare subito compagni che ti facciano stare bene. Io mi sono messo subito a disposizione. Quando trovi un gruppo e uno staff che ti mette in condizione di poterti esprimere al meglio è bellissimo.”

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Bortolussi: “Affronteremo ogni partita come fosse la finale”

Amore a prima vista insomma tra Bortolussi e Padova. Un connubio perfetto. Anzi, vincente. Praticamente da subito. Un cambio di rotta incredibile che ha portato la squadra di Torrente al quinto posto in classifica, pronta per giocarsi ancora la corsa alla Serie B. Ma ai playoff il Padova non vuole di certo recitare il ruolo della comparsa. Anzi, c’è una rivincita da prendersi: “Ogni squadra partecipa per arrivare in fondo: è scontato che lo vogliamo anche noi. Affronteremo ogni partita come se fosse la finale.” E qual è il modo migliore per farlo? “Sono sicuro che ci sarà bisogno di tutti: sarà fondamentale essere e sentirsi 25 titolari. Abbiamo la consapevolezza che nelle prime partite avremo anche il fattore campo: sarà anche questo fondamentale perchè i nostri tifosi ci stanno dando una grande mano.”

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Parole da leader quelle di Mattia Bortolussi. Lui che ormai, a 27 anni, non è più una giovane promessa ma una realtà solida e affermata. Un giocatore che pesa in campo, con i suoi gol, ma anche fuori. Un leader, a tutti gli effetti. A suo modo, ovviamente: Cerco di sempre di mettere in prima linea l’atteggiamento: non voglio mollare mai, dare tutto me stesso e sudare la maglia. Penso che poi gol, prestazioni e risultati siano una conseguenza. Ci sono tante personalità in spogliatoio e ognuno mette a disposizione la propria: non è detto che chi fa la voce grossa è un leader e chi parla meno non lo sia.”

Padova, Bortolussi: “L’obiettivo di ognuno di noi è salire sempre di categoria”

Le idee sono chiare. Lavoro, determinazione e poi a parlare sarà sempre il campo. Mattia Bortolussi è il frontman di una band che ora suona alla perfezione. E il merito di un Padova vincente non può non essere anche del suo allenatore, Vincenzo Torrente: “Cerca sempre di farci rimanere con i piedi a terra, vuole un atteggiamento positivo e che diamo tutto in campo. Cerca sempre grande determinazione in tutti i giocatori. Stiamo lavorando tanto e penso che nel nostro cammino ai playoff questo fattore possa essere determinante.”

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Tanto lavoro sul campo anche dovuto allo slittamento dell’inizio dei playoff che prenderanno il via l’11 maggio. È importante non perdere il ritmo della partita, la forma deve essere la stessa di fine campionato che il Padova ha concluso con 4 vittorie consecutive. Per farlo, Bortolussi ha sempre la sua arma segreta: proseguono infatti gli studi di Scienze dell’Alimentazione all’Università: “È un ambito che mi è sempre interessato. Con il nostro mestiere è sempre importante tenerlo sotto controllo e potrebbe sicuramente essere un’arma in più. Sono argomenti che mi piacciono molto, è capitata questa opportunità e ho detto “perchè no?!”. Abbiamo tanto tempo libero durante la giornata e cerco di sfruttarlo al meglio, anche se è comunque un percorso impegnativo”

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Tra campo e libri, l’atteggiamento di Mattia Bortolussi è sempre lo stesso. Tanto lavoro cercando sempre di dare, ma soprattutto essere, l’esempio giusto per amici e compagni. I risultati sono frutto della costanza, dell’impegno e del sudore che mette quotidianamente. Tanti sogni nel cassetto, pronti per diventare realtà. La Serie B? “Nella vita e nel lavoro in generale chiunque desidera guadagnare un posto sempre più in alto e l’obbiettivo di ognuno di noi è salire sempre di categoria.” Sul futuro non si sbilancia, Mattia Bortolussi. È importante mantenere il giusto equilibrio. Anche quando gli si chiede un regalo per sé stesso e per i tifosi del Padova, lui dice: “Posso non rispondere?” Ed è anche giusto così perchè quelli come lui, alla fine, fanno sempre parlare il campo.