Credit Foto: Martina Cutrona
Far divertire e divertirsi. Se c’è una squadra che sta impressionando nel Girone A di Serie C, quella è il Padova. 12 punti conquistati in 5 gare per la squadra di Caneo e primo posto in classifica al pari della Feralpisalò. Una squadra che vince e convince, grazie anche alla mano dell’allenatore. Arrivato in estate, l’ex vice di Gasperini ha subito attuato una vera e propria rivoluzione. A partire dallo schema di gioco. 3-4-2-1, proprio come insegna il suo maestro allenatore dell’Atalanta. Cessioni importanti nel corso dell’estate: addio a Ronaldo, Della Latta, Chiricò e molti altri per far spazio a giovani alternati a profili d’esperienza. Chiedere a Liguori, Calabrese e De Marchi per conferma. 8 gol fatti e solo 3 subiti, la rivoluzione dell’allenatore è apena cominciata.
Arrivato in estate tra lo scetticismo generale dopo l’inaspettato addio di Massimo Oddo, Bruno Caneo si è subito calato nella realtà Padova. “La squadra che andrò ad allenare avrà un’identità ben precisa. Da calciatore ero aggressivo, dinamico e intraprendente. La mia intenzione è forgiare la squadra con queste specifiche caratteristiche“, le sue parole alla presentazione con i biancorossi. Dichiarazioni importanti per l’allenatore, entrato a gamba tesa nel suo nuovo ambiente. Da giocatore ha vestito le maglie di Roma, Prato, Parma, Palermo, Genoa, Perugia, Pisa e Cosenza, vincendo due campionati di Serie B e una Mitropa Cup in carriera. Inizia la sua avventura da allenatore nel 1991 a Mantova, ma la svolta arriva nel 2006, quando Gian Piero Gasperini decide di prenderlo con sé come suo vice al Genoa. 5 anni a fianco dell’allenatore, tra Genoa e Inter, da cui ha potuto rubare e imparare tutti i segreti del mestiere. Il suo gioco, infatti, è propositivo come quello del Gasp. Un calcio divertente, a tratti sorprendente, che sta diventando l’identità del gioco del Padova.
Dopo la scorsa, incredibile, stagione alla Turris, Bruno Caneo è finito sul taccuino di molte società di Lega Pro. A spuntarla è stato il Padova che, dopo aver chiuso il rapporto con Massimo Oddo, ha deciso di affidare la panchina della squadra al classe 1957. Ieri contro il Pordenone è arrivata la quarta vittoria su cinque partite stagionali grazie alla rete di Vasic, uno dei simboli del Padova 2.0. Lo schema di gioco di Caneo parla chiaro: 3-4-2-1 con la difesa alta e un pressing aggressivo a uomo. I tre davanti giocano vicini, mentre il centrocampo a 4 permette agli esterni, Liguori e Jelenic, di svariare per tutta la fascia, pur concedendo qualche spazio agli avversari. È il prezzo da pagare per proporre un calcio propositivo e offensivo. L’impostazione della manovra è affidata a Cretella, classe 2002 che ricorda Barella per i modi di stare in campo. Un mix di giovani e profili esperti che dopo cinque giornate si trova, con grande merito, in vetta al Girone A. Il Padova 2.0 vuole continuare a stupire in questa Serie C che non finisce mai di emozionare.
L'ex Milan annuncia la sua decisione per il futuro Si chiude la carriera da allenatore…
Tutto quello che c'è da sapere sul match valevole per il primo turno della fase…
Il club conferma allenatore e direttore sportivo Nel segno della continuità, ancora una volta. Il…
Al via i playoff di Serie C, le gare del primo turno tutte in programma…
Per la prima volta nella sua storia, il Pineto ha conquistato l'accesso ai playoff di…
Continuano i disagi del calendario La morte di Papa Francesco della scorsa settimana, aveva portato…