Padova, sequestrato il cantiere dello stadio Euganeo. Sospesi due funzionari

Il comunicato del Tribunale di Padova

padova tifosi stadio
8 Novembre 2022

Redazione - Autore

Fulmine a ciel sereno a Padova. I lavori in atto nella Curva Sud dello stadio Euganeo infatti sono stati sospesi ed il cantiere è stato sequestrato. Inoltre, sono stati sospesi anche due funzionari mentre sono state disposte delle misure interdittive nei confronti di due altri due imprenditori. La società al momento preferisce non commentare quanto accaduto. Sono stati posti i sigilli nel cantiere della Curva Sud allo stadio Euganeo. Il cantiere è stato posto sotto sequestro al termine delle indagini della Procura in seguito alla segnalazione della Guardia di Finanza che ha svolto le indagini. I sigilli sono stati posti da parte dei funzionari del Nucleo della Polizia Economico Finanziaria di Padova. I cancelli sono chiusi all’altezza della tribuna Est.

padova stadio

Il comunicato del Tribunale di Padova

Ritorno al gol con una doppietta di Micheal Liguori e pareggio contro l’Arzignano. Dopo la dodicesima giornata del campionato di Serie C, il Padova si preparava ad affrontare il match contro la Pro Sesto in trasferta. Tuttavia, all’improvviso, una notizia che il club non avrebbe voluto sentire ha avvolto lo stadio Euganeo. Sospesi i lavori alla Curva Sud con l’ulteriore sospensione di due funzionari. Ecco il comunicato del Tribunale di Padova:

SEQUESTRATO IL CANTIERE DELLO STADIO EUGANEO. DISPOSTE MISURE INTERDITTIVE NEI CONFRONTI DI DUE FUNZIONARI COMUNALI E DUE IMPRENDITORI. In data odierna, la Procura della Repubblica di Padova, a conclusione di un’indagine sull’appalto indetto dal Comune di Padova per il rifacimento della nuova curva sud dello stadio Euganeo e la costruzione dei due annessi palazzetti dello sport, su disposizione del G.I.P. del Tribunale, ha delegato alla Guardia di Finanza di Padova l’esecuzione di un’ordinanza che dispone quattro misure interdittive: due prevedono la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio di due funzionari comunali per cinque mesi e due impongono il divieto temporaneo di contrattare con la Pubblica Amministrazione per due imprenditori, della durata, rispettivamente, di cinque e tre mesi. Nello stesso tempo, è stato disposto il sequestro preventivo del cantiere, ancora aperto, relativo all’opera non
completata.

L’ordinanza è stata notificata al responsabile unico del procedimento e al direttore dei lavori, in carica all’epoca dei fatti, che, in concorso con i due imprenditori, sono indagati per il reato di subappalto non autorizzato. Come premesso, è stato altresì imposto il divieto temporaneo di contrattare con la Pubblica Amministrazione nei confronti dell’amministratore dell’impresa aggiudicataria dell’appalto, del valore di quasi 5 milioni di euro, iscritto anche per il reato di turbata libertà degli incanti, e del legale rappresentante di un’altra impresa alla quale sono state subappaltate illecitamente delle opere, peraltro risultata sprovvista dell’attestazione di qualificazione richiesta per l’esecuzione di lavori pubblici di importo pari o superiore a 150 mila euro.

Padova, stadio Euganeo: l’accusa della Procura

Ha poi continuato il Tribunale di Padova: “Le indagini, coordinate dalla Procura patavina ed eseguite dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Padova, hanno consentito di ipotizzare che l’amministratore della società appaltatrice, con sede operativa nella provincia di Viterbo, avrebbe turbato la gara relativa ai lavori di rifacimento della nuova curva dello stadio Euganeo di Padova, rappresentando fraudolentemente una capacità imprenditoriale non corrispondente al vero, soprattutto attraverso la proposta di esecuzione dei lavori in tempi dimezzati rispetto a quelli previsti dal bando, ai fini della relativa aggiudicazione.

Inoltre, lo stesso soggetto, in concorso con l’altro imprenditore destinatario della misura interdittiva, operante nel bresciano, avrebbe posto in essere, in violazione del Codice degli appalti pubblici, atti simulati nell’esecuzione dei lavori tesi a celare contratti di subappalto non autorizzati, ricorrendo a subaffidamenti comunque soggetti alla disciplina autorizzativa atteso il superamento dei limiti di legge, avuto riguardo all’importo delle prestazioni affidate e all’incidenza del costo della manodopera e del personale.

Con riguardo ai due funzionari pubblici, invece, si è ritenuto che il responsabile unico del procedimento e il direttore dei lavori avrebbero agevolato la realizzazione di tali condotte, talvolta con il proprio contributo, non censurando le lacune procedurali in contestazione e non esercitando, al ricorrere dei presupposti, la facoltà legislativa di richiedere la risoluzione del contratto. Si rappresenta che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda in esame sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna“.