Parisi, il secondo irpino dall’Avellino alla Nazionale. De Napoli: “Goditi il brivido dell’inno”

Tutto pronto per Albania-Italia. A LaCasadiC l'emozione dei famigliari, dell'ex azzurro De Napoli e del direttore sportivo Musa

Parisi
16 Novembre 2022

Redazione - Autore

Chissà cosa proverà Fabiano Parisi quando stasera all’Air Albania Stadium di Tirana ascolterà l’inno della Nazionale. Di certo penserà a suo padre Carmine Parisi, detto Charles, che era un temutissimo attaccante a livello dilettantistico ed a cui sembrò di vivere un sogno a occhi aperti quando si ritrovò a vedere suo figlio allenarsi e poi giocare con la maglia dell’Avellino. Fabiano è forte. Se gli danno la possibilità spingere vedrai che velocità, che tecnica, che piede educato” spiegava gonfio d’orgoglio mentre vedeva il suo ragazzo in campo e con la gentilezza che lo contraddistingueva si avvicinava per fare due chiacchiere con gli addetti ai lavori. Così, quando arrivò la promozione in Serie A con l’Empoli, chi lo aveva visto crescere e andare in C con l’Avellino nel 2019 (con tanto di assist nello spareggio promozione a Rieti contro il Lanusei) rispose: “Non ci credo, ma se lo merita”.

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Parisi, papà Carmine e un destino crudele. La mamma Anna: “Pensava che la convocazione fosse uno scherzo”, il fratello Salvatore: “Spero arrivi nella Juve”

Quella di Fabiano Parisi in Nazionale è anche la storia di un ragazzo che quel suo splendido padre lo ha perso a un mese dall’esordio in Serie A, il 17 ottobre 2021 (Empoli-Atalanta 1-4). Quella Serie A che aveva conquistato con l’Empoli nel giro di un solo anno dopo essere approdato in azzurro toscano nel 2020. Un destino crudele perché Carmine non si era perso nulla del percorso del suo Fabiano. Era lì ad aspettarlo all’uscita degli spogliatoi sempre quando non era ancora patentato e non aveva una macchina tutta sua. Carmine Parisi era felice nonostante la stanchezza impressa negli occhi e le corse tra lo stadio e il suo negozio di elettrodomestici. Impossibile dimenticarlo, soprattutto in un giorno così speciale.

Un pensiero condiviso da sua mamma Anna: “Mio marito Carmine ha sempre seguito Fabiano e i suoi due fratelli, ma soprattutto per Fabiano ha fatto di tutto. La chiamata di Mancini è una soddisfazione difficile da spiegare a parole. Domenica 13 novembre ho accompagnato Fabiano a Salerno per andare a giocare con la Nazionale Under 21. Dopo un’oretta mi ha richiamata dicendomi che era stato convocato dalla Nazionale maggiore. Mi ha detto che quando gliel’hanno detto ha pensato che fosse uno scherzo. Anche io, a mia volta, ero incredula. Sono sicura che mio marito lo guarderà da lassù e farà il tifo per lui”.

Il fratello Salvatore svela un segreto perché Parisi in Nazionale è il secondo irpino nella storia a vestirsi di azzurro: Fabiano andrà in Nazionale con la maglia numero 13, la stessa con cui esordì Nando De Napoli. Un segno del destino. Sono un suo grande tifoso di Fabiano, l’ho visto crescere e sono super contento per lui. Si merita tutto quanto, lui il calcio ce l’ha nel sangue e non ha mai smesso di crederci. Fin da piccolo in campo faceva giocate impressionanti. Spero che un giorno possa arrivare tra le file della Juventus, la squadra del cuore di suo padre.

A fargli eco l’altro fratello di Fabiano, Roberto: “L’ho iniziato a seguire dalla Serie D con l’Avellino. Non ha mai avuto timore di esordire, anche nelle categorie maggiori. La sua carriera si è sviluppata in tre anni e mezzo e si può dire che ha bruciato le tappe. Ha ricordato a tutti, soprattutto ai più giovani, che si può sognare. Anche chi parte da Serino può raggiungere obiettivi molto più grandi. Speriamo possa arrivare più in alto possibile.

Parisi nella storia, De Napoli: “Spero sia il primo passo verso Mondiale e Europei in azzurro”

Dopo Chiusano San Domenico anche Serino è in festa. Un altro comune irpino può vantare un concittadino in Nazionale. Da Fernando De Napoli a Fabiano Parisi, l’Irpinia è al settimo cielo e l’ex centrocampista, tra le altre, di Avellino, Napoli e Milan, si unisce all’euforia collettiva: Quando ho saputo che Mancini aveva convocarlo Parisi sono stato felice che finalmente qualcuno fosse arrivato a raccogliere la mia eredità. La Nazionale è il massimo e mi auguro che faccia il massimo. Non dovrà risparmiarsi per restare in pianta stabile nel giro e non ho dubbi che ci riuscirà. Ho giocato due Mondiali e un Europeo con l’Italia. Spero possa superarmi, è ancora tanto giovane. A Fabiano faccio i miei complimenti e gli dico, goditi i brividi dell’inno lungo la schiena”.

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Musa: “Fabiano ospitava un compagni di squadra a casa per fargli risparmiare le spese di vitto e alloggio”

Commosso anche Carlo Musa, il direttore sportivo che lo portò all’Avellino nel 2018 pescandolo nel settore giovanile del Benevento: Fabiano ha una qualità su tutte ed è la sua generosità. Quando tornai in C, all’Avellino, nel gennaio del 2020 c’erano problemi economici. Volevo fargli firmare un contratto triennale. La società aveva problemi economici, ma Fabiano giocava al massimo tra i Professionisti per 800 euro al mese. Vi svelo un retroscena. C’era un suo compagno di squadra, Tommaso Carbonelli, che non aveva da contratto vitto e alloggio e come Fabiano era vincolato con un contratto di addestramento. Fabiano portò Tommaso a vivere a casa sua per fargli risparmiare le spese. Erano insieme nell’anno della D. Questo è Fabiano Parisi. Un ragazzo dal grande cuore che con i sacrifici quotidiani si sta meritando tutto”.

A cura di Marco Festa