Pianese in Serie C, la cavalcata e i protagonisti della promozione

Chi sono stati gli uomini simbolo del successo

28 Aprile 2024

Manuele Nasca - Autore

Sessantasette punti, un testa a testa (quasi) fino alla fine del campionato di Serie D con il Follonica. Alla fine a spuntarla è stata la Pianese grazie al successo sul Seravezza Pozzi (2-3) e le contemporanea mancata vittoria del Follonica. Solo 4 sconfitte in campionato, con 19 vittorie e 10 pareggi. Dopo 5 anni, il club bianconero torna dunque in Serie C, tra i professionisti. Ufficialmente l’aveva conquistata la scorsa estate con la vittoria dei playoff, ma la domanda di ripescaggio, dopo qualche defezione nella documentazione necessaria all’iscrizione, fu respinta. L’ultima volta, nel girone A, la squadra si era piazzata al 19esimo posto retrocedendo poi ai playout. L’obiettivo, adesso, è soltanto uno: restarci.

Pianese in C, il merito dell’allenatore Fabio Prosperi

I protagonisti sono tanti, il condottiero uno solo: Fabio Prosperi. Allenatore esperto, che ha accettato l’incarico lo scorso 23 maggio, quando non si sapeva ancora se il club avrebbe giocato in Serie C (conquistata sul campo) o ancora in D. Poco importava per uno come lui, abituato alla sfide grosse. Ossessionato dal calcio, senza tuttavia mai trascurare gli aspetti seri della vita: la famiglia, i figli. Ex Taranto e Sangiovannese, la Pianese lo chiamò dopo la vittoria contro il Livorno agli spareggi promozione. Nella sua strada da allenatore anche le panchine di Campobasso, Vastogirardi e Sambenedettese (un’avventura durata però solo un mesetto, un caso davvero singolare).

Noi lavoriamo sodo, poi vediamo quello che succede. Il presidente mi ha chiesto di qualificarci ai playoff”. Parlava così Fabio Prosperi in un’intervista a SerieD24.com (leggi qui). E invece il calcio sa regalare emozioni diverse. Ciò che, a volte, non ti aspetti. La Pianese ha ottenuto la promozione in Serie C e questa volta nessuno potrà togliergliela. Competenza, professionalità. Da sempre, fin da quando era calciatore. E’ lì che inizia la formazione di ogni allenatore, anche se sembra un mondo ancora distante. E gli “insegnanti” non furono affatto male. Uno tra questi fu Maurizio Sarri: “Il più bravo. Mi ha allenato alla Sangiovannese, aveva una marcia in più e un’intelligenza clamorosa. C’è stato un periodo della sua carriera (dal 2007 al 2010, ndr), in cui ha avuto diversi esoneri. Ma lui è sempre stato bravo”, così parlava dell’ex Lazio lo scorso novembre. Il presente vincente e il passato professionale. Lo stratega porta un nome e un cognome: Fabio Prosperi, l’allenatore che ha portato in C i bianconeri.

Trio d’attacco e “Migna-meraviglia”: i simboli della promozione 

E si passa al campo. Perché dietro a ogni vittoria, c’è la qualità dei giocatori. Dici promozione e non si può non pensare a Guglielmo Mignani. Ben 19 gol in Serie D in 32 presenze. Figlio di Michele, allenatore del Palermo in Serie B e protagonista in C con il Bari. Il trio delle meraviglie conta però anche Ledonne (9 gol in 33 presenze) e Mastropietro (10 reti in 23 partite).

Come dimenticare, poi, gli stakanovisti della squadra: il portiere Andra De Fazio (2970 minuti), e i centrali Rèmy (2417 minuti) e Polidori (2771 minuti). Tra i più presenti anche Boccadamo con 2888 minuti giocati. Un mix perfetto di giovani ed esperti. Un impegno perfettamente in simbiosi con la qualità e il talento. Ingredienti che hanno fatto la differenza, in un’annata da ricordare.