Picerno, Longo: ”Ho trovato unità d’intenti, dobbiamo consolidarci”

L'intervista esclusiva all'allenatore, pronto al debutto in Lega Pro

2 Settembre 2022

Redazione - Autore

Abbiamo osservato che c’era un’unità di intenti rispetto a questo progetto, quindi eccoci qua a lavorare insieme per la stessa causa“. Emilio Longo ha quel tipico fuoco negli occhi che si vede nelle persone estremamente dedite a questo lavoro. Un ardere continuo che, oltre a spingerlo a fare sempre di più e sempre meglio, gli permette di mantenere viva la passione. Quella stessa passione che lo ha convinto a sposare il progetto del Picerno, società desiderosa di confermarsi come una delle sorprese del girone C di Serie C. Longo ha raccontato ai nostri microfoni la sua filosofia di calcio, il percorso che l’ha portato fino a qui e il disegno pensato per far risaltare il Picerno

longo picerno

Longo, al Picerno la sua prima tra i pro

Longo viene da esperienze in Serie D che lo hanno lanciato tra gli allenatori più interessanti al debutto in Lega Pro. “Differenza tra Serie D e Serie C? Negli ultimi sei anni fare due anni di Cavese e quattro con la Folgore Caratese ed un’asticella tenuta sempre verso l’alto mi ha aiutato moltissimo. La Serie D oggi dei dilettanti ha soltanto lo status ed i contratti. Alla fine, in termini numerici, si lavora gli stessi giorni che in cui si lavora in Serie C. Sul piano organizzativo quindi non ho trovato una grande differenza con le precedenti esperienze. Sul piano qualitativo, devo dire che ci sono sicuramente dei calciatori con parametri tecnico-tattici molto alti. La categoria però può far giocare bene anche calciatori che arrivano dalla Serie D. Quindi sì, la vera differenza l’ho trovata nel confronto e nel rapporto, che è più professionale, e nella qualità dei calciatori“.

Longo cercherà di portare la sua filosofia anche in Serie C, una filosofia che se diventerà collettiva potrà portare il Picerno a fare il salto di qualità. “Il mio obiettivo è che le mie idee possano diventare le nostre idee. Se la mia filosofia non varia, vuol dire che non sto lavorando bene. Le idee devono abbracciare tutto l’ambiente. La squadra, tutto il cerchio Picerno. Cercherò di costruire una squadra che dovrà gestire l’imprevedibile, dominandolo. Essere propositivi“.

Il Picerno avrà quindi una nuova veste: “Dovremo provare ad essere una squadra con il proprio destino nelle mani. Vorrei far capire che i risultati dipendono da quello che noi facciamo e se vogliamo vincere dobbiamo osare, con coraggio. Ed il coraggio ovviamente si trova negli allenamenti, sperimentando durante la settimana tante situazioni reali, per portare i giocatori a fare le migliori scelte nel minor tempo possibile. Dal primo giorno l’idea è quella di creare continuamente situazioni di gioco. Per far sì che la squadra conosca le idee“.

Emilio Longo

Longo: “Sacchi importante per la mia crescita”

Quasi tutto pronto all’esordio nel professionismo da giovane allenatore. “Mi auguro che questo termine possa rimanere per un po’ di tempo, anche se entro nella maturità“. Longo, a 49 anni, ha già una lunga carriera alle spalle. “Ho iniziato molto presto, avevo 25 anni quando ho vissuto la mia prima stagione sulla panchina da allenatore. A 26 anni ho preso il patentino e poi, facendo tutti i vari aggiornamenti, ho preso il master. Negli anni in cui ho iniziato, Sacchi tendenzialmente ha provato, e secondo me ci è riuscito, a rivoluzionare ciò che si faceva in Italia e all’estero. Credo che Arrigo Sacchi abbia inciso molto sulla formazione di tanti allenatori di quella generazione e forse anche di quelle successive. Nella mia crescita, nella mia base metodologica, Sacchi ha avuto un grande impatto“.

“Io ho giocato soltanto nelle giovanili. Sono arrivato ad una Juniores regionale e dopo i 19 anni non ho più toccato la palla fino ai 22, quando sono tornato ad allenare all’interno del campo sportivo. Poi, come ho già detto, a 25 anni sono andato in Federazione, cioè nel campionato di Terza Categoria, dove vincemmo, e da allora mi sono specializzato. La mia formazione inizialmente è stata teorica, nel tempo ho acquisito la praticità di mettere in pratica quello che io cercavo di imparare attraverso le partite, rubare i primi segreti degli allenatori, libri, dvd. Sacchi è sicuramente un allenatore che ha formato quell’identità della proposta, giocare a zona, del dominare il gioco e non pensare agli avversari ma orientarsi verso la palla. Sono concetti che hanno costruito la base della mia formazione. Ho tanto sperimentato e poco guardato gli altri. Vorrei costruire una mia identità.”

longo picerno

Il Picerno ha un obiettivo: consolidarsi nella categoria

Manca pochissimo alla prima in campionato contro il temibilissimo Catanzaro. Longo è pronto a guidare la sua squadra dopo un’attenta analisi dei punti di forza del proprio team. “Su questo girone mi sono fatto un’idea nel corso degli anni. Non mi sento di poter dare un giudizio rispetto alle altre contendenti. Secondo me non è corretto. Questo girone, per pressioni ambientali, è quello più difficile della Serie C. Ma non riuscirei a dirti chi si contenderà il titolo, anche perché conosco solo lo spogliatoio del Picerno, quando si sta fuori è facile dare dei giudizi, e quindi non mi sembra giusto”.

“So solo che il Picerno ha un obiettivo chiaro, vuole consolidarsi nella categoria e secondo me gettare le basi per costruire qualcosa di più importante negli anni. Mi piacerebbe formare una cultura ed aggiungere qualcosa di importante a quello che è stato fatto e mi sento sostenuto, qualsiasi richiesta è stata soddisfatta. La società mi ha messo a disposizione venti gps e qualche collaboratore in più. Si sono fidati della mia cultura del lavoro. Vorrei dargli una base per migliorare questa piccola realtà che secondo me deve diventare un esempio“. Longo è pronto a dire la sua, il Picerno è pronto a regalare sorprese.