Il ds Pitino racconta la salvezza del Messina: “Una vittoria del gruppo. Rizzo il nostro simbolo”

L'intervista esclusiva ai nostri microfoni

13 Aprile 2022

Filippo De Gradi - Autore

Credere nei miracoli non è mai stato così semplice. A Messina in questo momento soprattutto, avendo visto la propria squadra raggiungere la salvezza con una giornata di anticipo (non dovendo giocare il 38^ turno in cui era in programma la partita contro il Catania). Un traguardo che sembrava irraggiungibile fino a pochi mesi, settimane ma anche giorni fa. Eppure quello che sembrava essere un sogno è diventato realtà. Una gioia incontenibile quella che trasmettono le parole del direttore sportivo Marcello Pitino, uno dei principali artefici di questa grande rimonta: “Un traguardo importantissimo anche perché raggiunto prima di quello che potessimo sperare. Contro il Taranto è stato eccezionale perché c’è stato il coinvolgimento anche dei ragazzi, dei bambini e delle scuole. Portare 5000 persone alla stadio non era semplice. ragazzi nell’ultimo periodo si divertivano a giocare e a fare risultato quindi è stata una cosa bellissima.”

Messina esultanza
Credit Francesco Saya

La chiamata del Presidente Sciotto e la voglia di rivincita

Si avvicina la fine del mese di gennaio quando il telefono di Marcello Pitino squilla. A chiamare è il presidente Pietro Sciotto. La richiesta? Aiutare il Messina a raggiungere la salvezza. Tanti motivi per rifiutare, ma lui riesce a trovarne di più per dire sì. Non motivi, ma motivazioni. Una rivincita personale. Una questione aperta: “Con Messina avevo una voglia di rivalsa. Cinque anni fa ci salvammo in maniera simile a quella di oggi e poi purtroppo la società non ebbe la possibilità di continuare il percorso. Quella cosa lì mi è rimasta dentro. Avevo dentro questo cruccio e anche in una situazione di difficoltà ho deciso di dare una mano.  Speriamo che questa possa essere per Messina la volta buona per continuare un ciclo importante.”

La voglia di rivalsa permette di superare qualsiasi ostacolo. Un obiettivo così grande che va oltre ogni difficolta: “Eravamo in una situazione dove difficilmente si poteva pensare di salvarsi in questa maniera. Si pensava di prepararsi per fare i playout e poi essere pronti in quella fase. Un giorno entrai in spogliatoio e sembrava di assistere ad un funerale. Così insieme al direttore generale Manfredi abbiamo lavorato per ricostruire l’ambiente, riportare un po’ di serenità e normalità affinché i ragazzi e l’allenatore potessero lavorare bene. La positività porta a fare risultati, insieme alla qualità che questa squadra ha.”

Il lavoro di Pitino, tra mercato e mentalità

Nonostante le difficoltà, Marcello Pitino ha ben chiare nella sua testa le tappe fondamentali per risollevare le sorti del gruppo: “Dare serenità ai ragazzi. Dare supporto è stata la cosa da cui abbiamo cominciato”. Un mercato fatto con pochi giorni a disposizione e con tante difficoltà. Ma in mezzo alla tempesta, Pitino non ha mai perso la rotta: “Siamo stati fortunati a trovare quei giocatori che hanno dato proprio quello che stavamo cercando, aiutando tutto il gruppo. Così è migliorata la competizione in campo e il rapporto in spogliatoio, è cresciuta l’autostima di tutti. All’inizio tutti arrivavano e dopo l’allenamento se ne andavano. Siamo arrivati alla fine che dopo essersi allenati passavano altro tempo insieme. Questa è la cosa bella che ho raccolto e che ha dato la possibilità alla squadra di salvarsi.”

L’amore di Rizzo per il Messina

A calcio si gioca con la testa, i piedi sono soltanto gli strumenti. Lo sa bene il ds Pitino. Ed è per questo che il suo lavoro è stato soprattutto mentale. Risollevare le sorti di un gruppo con il morale a terra: “C’era bisogno di dare personalità. L’inserimento di Rizzo ha dato equilibrio e soprattutto portato quella vitalità e quella voglia di fare bene. Lui da messinese ed ex frequentatore della curva aveva una motivazione fortissima. E’ partito dando sostanza, qualità, quantità e carattere. Così come gli altri nuovi arrivati che hanno dato il loro contributo in campo ma soprattutto fuori, alzando il livello di personalità e carattere degli altri ragazzi.”

Amore vero. Quello di Giuseppe Rizzo per il Messina. La squadra che lo ha cresciuto e reso grande. Lui ha voluto ricambiare il favore. Una scelta di cuore. Un lieto fine in una storia che non finirà mai: “Appena arrivato l’ho chiamato subito e lui ha trasmesso una carica incredibile. Ha fatto di tutto per venire a Messina. In una situazione del genere non tutti i giocatori di un certo spessore come lui avrebbero accettato. Invece è stato proprio lui il motore dell’operazione. Lo ha voluto fortemente e noi anche. Il suo arrivo ha fatto da apripista per tutti gli altri. Rizzo è il simbolo della rivalsa del Messina. C’è stata una crescita da parte di tutti, dovrei nominarli tutti. Una menzione va fatta a chi invece si è integrato a prescindere da quanti minuti ha fatto e si è fatto trovare pronto quando ce ne era bisogno. Questa è stata la chiave della salvezza del Messina.”

Pitino e il rapporto con Raciti

Tanti cambiamenti in poco tempo per il nuovo direttore sportivo a Messina. Diverse novità, una grande certezza. Raciti come allenatore del Messina. L’uomo giusto al posto giusto, anche secondo Pitino: “Io e il mister ci conosciamo da molti anni, abbiamo lavorato insieme a Catania. Siamo amici di vecchia data. Non c’è stato nessun problema a trovare un accordo sulla strategia. Non c’è mai stata la volontà di cambiare anche perché lui era aiutato molto bene dai suoi collaboratori. Cinelli è stato molto importante nella costruzione della parte tecnica.  Giorno dopo giorno si cresceva dal punto di vista della convivenza, del confronto e della volontà di risolvere i problemi. La cosa importante era entrare dentro la testa dei ragazzi e trasmettere affidabilità, dargli punti di riferimento. Quando capisci che c’è questo, cambiare non aveva senso. E’ stata una cosa naturale e mai messa in dubbio.

Messina
Credit Francesco Saya

Un connubio perfetto, quello tra Raciti e Pitino. Un’intesa che ha permesso al Messina di raggiungere l’obiettivo. Un rapporto nato ai tempi del Catania. Un passato che Marcello Pitino non dimentica: “Catania ce l’ho nel cuore, una città a cui sono molto legato e affezionato. Il tifoso catanese è eccezionale. La cosa fondamentale ora è ripartire e so che Catania lo farà. Nessuno può gioire di quanto successo. Il nostro obbiettivo era salvarci senza disavventure degli altri. Purtroppo è successo ma noi ci eravamo messi nelle condizioni per farlo.

Passato, presente e futuro

Tante tappe in una rimonta che ha sorpreso tutti. Un passo alla volta verso la salvezza. La vittoria al San Nicola contro il Bari forse il momento più alto. Ma è invece nei momenti più complicati dal punto di vista dei risultati che in Marcello Pitino è nata la consapevolezza di potercela fare: “Nel corso del campionato la squadra è cresciuta molto. Gara dopo gara ci siamo accorti che c’erano le potenzialità per salvarsi. Poi paradossalmente dopo le due sconfitte contro Campobasso e Catanzaro, dove la squadre ha fatto delle prestazioni importanti, da li ci è venuta la consapevolezza di poterci salvare.”

Pitino ds Messina
Credit Francesco Saya

La gioia mista allo stupore. Un risultato inaspettato e un futuro incerto: “Non pensavamo di salvarci il 10 aprile. Ringrazio il Presidente per avermi dato l’opportunità di dare un contributo alla salvezza del Messina e per avermi messo nelle condizioni di fare bene. Farà le sue valutazioni riguardo le sue intenzioni, ora ci godiamo la salvezza.” 

Il domani è ancora tutto da scoprire. Oggi la città festeggia. Una salvezza dal sapore di vittoria. Una rimonta che ha del miracoloso. Marcello Pitino ha la consapevolezza di avercela fatta. La missione riscatto è compiuta. A Messina il suo nome resterà indelebile nelle pagine della storia.

Di Filippo De Gradi