Reggiana-Cesena, sfida tra “professori” a centrocampo: potrebbe valere la vetta

Due registi con mansioni diverse: chi Steven Spielberg chi Michael Moore

Reggiana Cesena
12 Novembre 2021

Redazione - Autore

Spesso sentiamo dire che il centrocampo è il cuore pulsante di ogni squadra: Reggiana e Cesena non possono di certo lamentarsi, tra esperienza e gioventù hanno due reparti molto forti. Proprio come nei migliori film, spesso l’esito dipende dal regista, che guida gli attori alla ricerca del successo, prendendosi le responsabilità. Nel prossimo big match, che vale la testa del girone B di Serie C ci saranno ben due “responsabili artistici”.

Cigarini vs Missiroli, il match nel match di Reggiana-Cesena

Entrambi classe 1985 con un passato in Serie A e con la voglia di trascinare la loro squadra al successo. Non si nascondono, sono i due fuoriclasse, spesso in ombra, ma fondamentali nel permettere agli altri di avere la luce. Cigarini per problemi fisici non ha disputato tutte le partite, ma ha preso parte a circa il 20% dei gol, mettendo a segno ben quattro assist, un buon bottino in dodici partite. “Sono tornato nella mia squadra del cuore per portarla in alto”, una delle tante dichiarazioni di Cigarini ai nostri microfoni (Qui l’intervista completa).

Anche Missiroli non ha ancora raggiunto la perfetta forma fisica, anzi ha giocato molto meno rispetto al mediano granata: sette i match in cui è sceso in campo, per ora nessun gol o assist. Una buona notizia per il Cesena sono però i quasi 90 minuti disputati negli ultimi due incontri. Ancora l’ex Sassuolo non ha carburato, ma la sua classe e intelligenza può fare la differenza nelle partite che contano. “Abbiamo sforato il budget per di prenderlo” – queste le parole del dg Daniele Martini.

Credit foto AC Reggiana

Due registi con compiti diversi

Il regista non è un ruolo, ma un compito. Cigarini e Missiroli lo svolgono in maniera diversa, chi sempre al centro del gioco e chi invece ruota in mezzo al campo in maniera più “frizzante”. Il centrocampista del Cesena potremmo definirlo come uno Steven Spielberg, più fantasioso con la propensione agli effetti speciali e al tema dell’eroe involontario. Mentre Cigarini ricorda più un Michael Moore, regista documentaristico: racconta la realtà in prima persona, conosce la storia, è lui a descriverla, con velo di ironia e anche di critica. L’estrema intelligenza del mediano granata può fare la differenza. Vincerà l’estro o l’ordine? Sarà il campo a dirlo.

A cura di Antonio Salomone