Il girone B della Serie C ci sta regalando uno straordinario duello in vetta. Quello fra Reggiana e Modena. Non sta diventando soltanto un derby sentito, ma anche una vera e propria corsa alla promozione. I granata sono riusciti a staccare il pass di Campioni d’inverno al giro di boa grazie alla differenza reti, ma non riescono a togliersi dalle costole la squadra di Tesser, che intanto registra record su record. La squadra di Diana sembra non volersi fermare e anzi continua a mietere vittime lungo il suo percorso. Dalla sua, l’allenatore bresciano, ha ereditato una squadra di tutto rispetto. I granata possono contare su tantissimi punti di forza.
Difficile trovare difetti a questa Reggiana. Nelle prime 20 giornate ha dimostrato di essere ermetica e capace di far male. L’unica eccezione la sfida casalinga con la Viterbese, terminata 3-3. Una partita che ha dato una scossa alla squadra, successivamente sono arrivate quattro vittorie. Abbiamo detto ermetica: quando subisci appena undici gol in venti partite è un ottimo segnale. Rozzio, Luciani, Camigliano e, l’acquisto di novembre, Cremonesi sono giocatori di categoria superiore e la loro esperienza è un valore aggiunto per la squadra di Diana. A loro vanno aggiunti anche Voltolini e Venturi, i due portieri, giusto dare risalto all’intero reparto. Per una squadra che vuole vincere il campionato non basta solo la fase difensiva. Serve un incastro di componenti di campo e per farla girare serve una mente.
Ancora meglio quando ne puoi avere due: Cigarini e Rossi rispondono ottimamente a questi requisiti. Insieme o da soli, in mezzo al campo si naviga con un solo pensiero. Il giro palla non è un problema, la fluidità di esso rende il gioco armonioso e bello da vedere. Una gioia per gli occhi. Non solo per Diana, che può godersi lo spettacolo dirigendo la sua orchestra dalla panchina. Ermetica, palleggiatrice e… cinica. Mancava l’ultimo punto, non meno importante degli altri. Quando puoi contare anche sul miglior attacco del girone capisci che il gioco è fatto. Zamparo e Lanini i ‘gemelli del gol’, insieme hanno segnato la metà dei gol dei granata, ovvero venti in due. Un attacco in grado di poter cambiare pelle, giocare a tre o con due punte di peso. La sostanza non cambia, la palla quando arriva nei pressi dell’area di rigore viene sempre mandata in fondo al sacco. L’attacco è la chiusura di un cerchio perfetto. La ruota gira inesorabile, non importa chi scende e chi sale, ma chi la fa girare. Diana sta dimostrando di essere il direttore perfetto di un’orchestra perfetta.
A cura di Simone Brianti
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