“Non hai gli attributi per giocare a calcio”: Rizzo Pinna il riscatto con un super gol da centrocampo

Dal "Non sai giocare a pallone" al gol da centrocampo con la Lucchese

9 Settembre 2022

Redazione - Autore

Zingonia, dove nascono i talenti. Nel settore giovanile dell’Atalanta. Di meglio non puoi chiedere, se nasci con la passione di diventare un calciatore professionista. E Andrea Rizzo Pinna, infatti, non ha mai preteso nulla. Sempre a piccoli passi, col sudore sulla schiena e l’umiltà del veterano. Il sacrificio, alla base della sua professione. Centrocampista, statura non elevata ma piedi vellutati. Alla prima giornata del nuovo campionato di Serie C, si è presentato con un gol niente male. Difficile solo da pensare, ancor più da realizzare. Il 22enne nato a Milano ha portato a termine entrambe le cose, nel migliore dei modi. Un sinistro clamoroso da centrocampo, che ha scavalcato Turk e regalato il momentaneo 1-1 alla Lucchese. Abbracci, baci. E anche un pizzico di legittima incredulità. Un inizio col botto, nel vero senza della parola. Una pennellata da artista consacrato.

Rizzo Pinna, da un nerazzurro all’altro e i “segreti” da Kulusevski e Bastoni

Prima al Fiorito, una squadra dell’Oratorio Di Romano della Lombardia, sotto casa. Un’esperienza durata 5 anni e mezzo. Poi tutta la trafila nelle giovanili dell’Atalanta, grazie al lavoro dell’osservatore Gigi Rossi, che lo portò a Zingonia. I colori nerazzurri scolpiti sulla pelle. Nella stagione 2015-2016 colleziona solo 5 presenze in tutte le competizioni. In un ragazzo di appena 16 anni può subentrare la paura. I fantasmi, l’angoscia di non farcela. Non in lui, che non sa cosa voglia dire il verbo “mollare”. Da mezz’ala di centrocampo, nell’annata 2016-2017, colleziona 23 presenze e mette a segno 7 reti. Rendimento che gli vale la chiamata della Primavera. L’allenatore era Massimo Brambilla (adesso alla Juventus Next Gen in Serie C), che lo apprezza molto e vede in Rizzo Pinna un talento cristallino. La condizione fisica non è però delle migliori: solo 1 presenza stagionale.

Non un’annata da ricordare, ma tante conocenze importanti. Era infatta la “Dea” di Alessandro Bastoni Dejan Kulusevski e Musa Barrow. Ai tempi non fenomeni, ma già una spanna sopra gli altri. E Rizzo Pinna lo aveva notato, cercando di rubare, da loro, segreti. Dal nerazzurro di Bergamo a quello di Milano. Il talento del Naviglio viene tesserato dall’Inter. Assapora il vento europeo grazie alla convocazione in Youth League, ma non colleziona minuti. Anche in campionato, il gettone è uno soltanto. In due anni 2 presenze e poco meno di 180′ giocati.

“Se non hai gli attributi non puoi giocare a calcio”, l’esperienza amara di Palermo

La prossima fermata si chiama Spal. Altra destinazione importante, ma ancora pochi minuti sulle gambe. 15 preseze (di cui 3 nel Torneo di Viareggio, 9 in campionato e 3 ai playout con l’Under 19). Poco, ancora troppo poco. Uno scenario che non lo soddisfa e la decisione di accettare Palermo, in Serie D. Tra i dilettanti, certo, ma in una piazza storica e gloriosa come quella siciliana. La voglia di mettersi in mostra per toccare con mano il professionismo e l’ebrezza di giocare in uno stadio da 35.000 posti: il Renzo Barbera. Nel mezzo, Rosario Pergolizzi, allenatore dei rosanero a quei tempi, che lo vuole bene ma lo bacchetta: “Se non hai gli attributi non puoi giocare a pallone, forse non si è calato nella dimensione. In D non puoi non avere cattiveria”. Parole dure, che solo ad un ragazzo intelligente possono però fare effetto. In programma c’era Cittanovese-Palermo e l’allenatore palermitano non convocò il ragazzo per motivi disciplinari. Una delusione cocente nonchè il ricordo più vivo di una esperienza, quella nel capoluogo siciliano, che ha lasciato più ombre che luci.

rizzo pinna

Il riscatto di un sognatore: Rizzo Pinna parte col botto

Chissà se, tuttavia, il centrocampista milanese ancora oggi fa tesoro di quelle parole. E chissà se oggi, Rosario Pergolizzi ha visto e rivisto la prodezza del suo ex calciatore (all’inizio un pupillo). Dopo Palermo ancora Serie D, questa volta con la Vis Artena: 17 presenze, 1 gol e 3 assist. Una stagione molto più continua rispetto alle precedenti, che gli vale la stima del Foggia in Serie C. Zeman lo vuole e lo segnala alla società. Il resto è un film da guardare con interesse: esordio in Serie C e un rendimento niente male con 17 presenze e 3 reti. Adesso alla Lucchese agli ordini di Maraia. La sua squadra ha chiuso la prima giornata con una sconfitta (2-1 contro la Reggiana), ma il suo gol resta indelebile e si candida già ad essere il migliore della stagione 2022-2023. Il riscatto di un giovane sognatore, un futuro ancora tutto da scrivere. E un’alba, dai colori bellissimi.

A cura di Manuele Nasca