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Padova-Virtus Verona, ancora 90′ per scoprire il finale di due copioni differenti

Padova ci crede ancora, la Virtus Verona non è da meno. La città, i tifosi, tutto l’ambiente freme. Un’attesa logorante ma che sa di vita, di sogni, di emozioni. Manca sempre meno al fischio d’inizio dei novanta minuti finali che decideranno le sorti della stagione dei ragazzi di Massimo Oddo. Un occhio è proiettato alla sfida tra Triestina e Sudtirol. Non avendo sfruttato l’occasione del sorpasso nel big match della settimana scorsa, i veneti non sono padroni del proprio destino e possono solo sperare in un passo falso (qui le combinazioni) degli altoatesini. Ai veronesi basterebbe un pareggio, come quello dell’andata, sia per non rischiare di restare coinvolta nei playout, sia per rovinare un’eventuale festa ai “cugini”. È Padova contro Virtus Verona, ed è sfida a distanza tra due attaccanti come Fabio Ceravolo e Gianmarco Zigoni. Due arcieri che conoscono bene il significato del gol.

L’esperienza di Ceravolo per continuare a sognare

L’anagrafe dice 5 marzo 1987, quindi 35 anni. Ma Fabio Ceravolo non ne vuole sapere e, nonostante nel 2022 stia facendo un po’ di fatica nel trovare con continuità la via del gol, la doppia cifra in campionato è stata raggiunta. Insieme a Chiricò, con 11 reti all’attivo, è il miglior marcatore del Padova. I suoi centri hanno trascinato la squadra, soprattutto nella prima parte di stagione. Ma non è una novità per chi nel suo curriculum può vantare 99 presenze in Serie A e quasi 300 presenze in B, impreziosite da 80 gol nella somma delle due competizioni. Ora nel suo mondo ci vuole tornare, con la nuova maglia del Padova.

Zigoni e la sua voglia di prendersi Verona

È arrivato alla corte di Luigi Fresco nella sessione di mercato invernale. Gianmarco Zigoni ha impiegato un po’ di tempo per entrare nei meccanismi rodati della squadra, ma ora si è preso il centro dell’attacco. Tre gol nelle ultime sei partite (tutti decisivi) che hanno condotto la formazione veronese verso una salvezza che ad oggi appare probabile, ma non ancora sicura. Manca ancora l’ultimo tassello, l’ultima spallata decisiva. Cresciuto tra Treviso e Milan, nel quale ha anche avuto il merito di esordire in Serie A nel marzo del 2010, vuole apporre il suo marchio di fabbrica sull’impresa della Virtus Verona: il gol.

A cura di Luca De Lellis

Redazione

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