Sudtirol, Ds Bravo: “Voglio portare questa società in una categoria importante”

Il racconto del Ds Paolo Bravo, dagli anni della sua carriera a Rimini fino ad arrivare al sogno nel cassetto: portare il Sudtirol in categorie importanti

Bravo DS Sudtirol
18 Novembre 2021

Redazione - Autore

Una delle squadre rivelazione dell’intero campionato di Serie C è senza dubbio il Sudtirol. Zero sconfitte finora, appena tre i gol subiti in stagione. Un rullino di marcia da fare invidia e una prima posizione meritata. Javorcic sta lavorando con un gruppo formato negli anni e che già nella passata stagione ha sfiorato la promozione. L’allenatore ha portato nuove idee e una mentalità ancor più vincente, sul campo si nota anche la voglia di arrivare a tutti i costi al risultato. Un gruppo plasmato anche dall’ottimo lavoro di Paolo Bravo, il direttore sportivo del Sudtirol dal 2018.

Credits: Fc Sudtirol

L’anedotto con Nedved ai tempi del Rimini e la fede interista

Prima di iniziare a fare il direttore sportivo e lavorare per diversi club, Bravo è stato anche calciatore. La A l’ha sfiorata, ma con la maglia del Rimini ricorda un anedotto curioso con protagonista il pallone d’oro Nedved: “Io sono di fede interista e con gli Juventini si sa, non si va molto d’accordo (ride n.d.r). Ovviamente scherzo, ma in quel momento reclamava un rigore e mi sono sentito di dire la mia. Un confronto, se ci ripenso, che mi potevo anche risparmiare”. Dimostrazione di un carattere forte, che non lascia nulla al caso. Caratteristica che vuole in campo anche dalle sue squadre. Quel Rimini, è stata una delle poche squadre imbattute contro la Juventus: “Avevamo fatto due ottime partite e Handanovic meritava un undici in pagella. Ma per tutti i calciatori c’è un ricordo più bello della carriera: “Il mio è il gol promozione dalla C alla B con il Rimini”. Rimini è diventata casa per Bravo, anche dopo l’addio al calcio e da li è partita anche la sua avventura da Ds, con una parentesi al Santarcangelo e ora, da qualche stagione, al Sudtirol

Dalle avversarie ai compagni di squadra, Bravo ricorda con piacere Ricchiuti, che incorona come uno dei migliori: “Il giocatore più forte con cui ho giocato è Adrian Ricchiuti. Non solo i compagni, ma anche gli avversari: “Ho incontrato tanti giocatori forti Matthaus, Brehme, Klinsmann, Del Piero, Nedved, Trezeguet. Tutti giocatori che dovevi sperare non fossero in buona giornata, altrimenti potevi andare in centro (ride n.d.r)”. Non solo calciatore, ma a Rimini come detto nasce anche il Paolo Bravo Direttore Sportivo: “Un vecchio amico era diventato proprietario del Rimini e dopo un anno sabbatico, mi sono messo al lavoro”. Ruolo sicuramente non semplice, ma ricopre con serietà: “Un lavoro che mette in discussione rapporti, a seconda del vincere o del perdere ti può rovinare le giornate. Non dipende solo da te, come essere calciatore. Un lavoro di Elitè, ma è davvero tosto. Devi essere portato e soprattutto devi aver passione in quello che fai”. 

Bravo: “Spesso prediligo prendere giocatori che hanno deluso”

La voglia di rivalsa inevitabilmente spinge a fare sempre qualcosa in più. Ed è anche questo un punto su cui bisogna puntare quando si scelgono i giocatori, oltre alle caratteristiche: “Io i giocatori li scelgo in base alle caratteristiche fisiche e atletiche, ma spesso prediligo prendere giocatori che hanno deluso, in modo tale che arrivano con la testa giusta. Al contrario li metto nel mirino e vengono ‘giustiziati'”. Di certo non si può dire che il Sudtirol non abbia iniziato la stagione con la fame e la voglia di vincere. Vittorie che portano in dote un segreto. Il segreto di questo Sudtirol sta anche nel lavoro dietro le quinte e come un grande “Chef” anche Paolo Bravo sa festeggiare al meglio con i suoi collaboratori: “Preparo una cena a settimana, un modo per ringraziare anche chi fa tanto lavoro ma non viene mai menzionato. Di solito cucino un primo: pasta o ravioli. Per fortuna non è stato male ancora nessuno (ride n.d.r)”. 

Bravo: “Spero di portare questa squadra in una categoria importante e di arrivare in Serie A”

“Il mio sogno è quello di portare questa società in una categoria importante. Di restare tanti anni e arrivare, magari, in Serie A per assaporare, in un’altra veste, come poteva essere”. Parole di chiusura di Paolo Bravo e vedendo quel che sta costruendo a Sudtirol è un sogno nel cassetto, non completamente aperto per non farlo svanire. La cavalcata del Sudtirol proseguirà questa domenica in casa contro la Feralpi Salò dell’ex Vecchi. Una partita speciale e che può valere tanto, visto anche il distacco di classifica fra le due squadre e le altre inseguitrici.

A cura di Brianti Simone