Il Taranto di Capuano, nel 32° turno del girone C di Serie C, riceve il Sorrento dell’ex Vincenzo Maiuri, squadra che nelle ultime otto ha raccolto appena un successo ma che continua a rimanere in zona playoff. Per i padroni di casa c’è da riscattare la sconfitta contro la capolista Juve Stabia dell’ultima giornata: “L’umore è ottimo, è inutile fare dietrologia, anche a Castellammare i ragazzi hanno dimostrato di essere un gruppo vero fatto di grandi uomini facendo una grande prestazione e non era facile anche per il valore dell’avversario. La classifica dice che il Sorrento è una realtà importante“.
Gara, quella dell’andata, condizionata dal rosso a Bifulco per un gesto di reazione ai danni di Vitale: “Dopo quella gara feci i complimenti al Sorrento ma se fossimo rimasti in undici sarebbe stata una gara diversa. Loro fecero i primi 20/25 minuti alla grandissima, poi ci fu quella sceneggiata degna di un film di Mario Merola e la partita cambiò. I punti li hanno conquistati giocando sempre fuori casa, sul campo del Potenza, non snaturandosi mai e giocando sempre in una certa maniera. Anche se non ce n’è bisogno, al popolo tarantino chiedo di stare vicino alla squadra, come ha sempre fatto. Abbiamo bisogno del nostro popolo”.
Argomento della conferenza stampa anche il -4 in classifica: “Quando è arrivata la penalizzazione dissi che non ero a conoscenza della situazione e lo confermo. Dissi anche che quella notizia era come una bomba atomica a ciel sereno, perché la società non ci ha mai fatto mancare nulla. E’ normale che io abbia parlato con il presidente. L’avvocato Chiacchio sta aspettando il dispositivo per poter inoltrare reclamo. Parlando con l’avvocato, mi ha assicurato che gran parte dei punti verranno ridati alla squadra, ma io in questo momento calcolo che ne abbiamo 49. Confido nella giustizia sportiva ma non voglio pensare a nulla se non al fatto che abbiamo sette finali da non fallire“. Un pensiero anche su quanto successo in Lecce-Verona, con la testata di D’Aversa a Henry: “Conosco D’Aversa, è una persone perbene. Il gesto va stigmatizzato e un allenatore non deve mai farlo. Però attenzione, io alleno da tanti anni e vi dico che prima queste cose non accadevano perché c’era più educazione in campo. Oggi vanno in campo dei bambocci scostumati che a volte provocano in continuazione. E’ successo anche a me nell’ultima partita ma io ho avuto freddezza, non so se 15 anni fa mi sarei comportato nella stessa maniera. Quando si perde la testa, uno deve anche sapere perché. Condanno il gesto ma dico solo che oggi c’è l’ineducazione più totale“.
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