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Dal soprannome “muro di Berlino” all’idolo Conte: l’Avellino riparte da Taurino

I tifosi del Brindisi lo avevano soprannominato il “muro di Berlino”. Stiamo parlando di Roberto Taurino, che durante l’esperienza da giocatore era stato uno dei protagonisti della promozione in seconda divisione. La sua missione, infatti, era quella di riportare la squadra tra i professionisti e insieme ai suoi compagni ci è riuscito. Lui che è nato a Lecce, ora è chiamato a un nuovo compito da allenatore: quello di riportare l’Avellino in Serie B.

La stagione di Taurino

L’obiettivo è riportare i biancoverdi in Serie B. Un risultato che ha solo sfiorato nell’ultima stagione con la Virtus Francavilla, stata eliminata nel secondo turno dei playoff dal Monopoli. Il frutto del lavoro di Taurino che ha guidato la squadra fino al sesto posto in classifica, grazie a 17 vittorie, 9 pareggi e 14 sconfitte. L’allenatore, inoltre, ha avuto un particolare occhio di riguardo nei confronti dei giovani, tanto che ai nostri microfoni ha spiegato di aver sposato la scelta della società di schierarne almeno 4 in ogni gara. Un’idea condivisa da tutti e che sembrava portare a un rapporto destinato a durare per molto tempo. Nel calcio, però, non esistono certezze e a fine stagione è arrivato l’esonero, dato che l’allenatore era in scadenza. E’ subito arriva la chiamata dell’Avellino, favorita anche dalle dichiarazioni lusingate dello stesso Taurino.

I moduli e l’idolo Conte

Dopo la stagione sorprendente con la Virtus Francavilla, Taurino è pronto a iniziare la sua esperienza con l’Avellino, una delle piazze più importanti del campionato. L’allenatore predilige l’uso del 3-5-2 come Antonio Conte, che è la sua fonte di ispirazione. Nonostante, questo, utilizza anche il 4-3-3. In questo caso i suoi modelli sono Guardiola e Klopp. La sua filosofia, inoltre, è fondata sulla forza del gruppo, ma allo stesso tempo ama esaltare le qualità dei singoli. Un mix di concetti che sarà applicata anche alla squadra campana, che vuole condurre ai playoff per centrare la promozione in Serie B. Se dovesse far bene, i tifosi biancoverdi potrebbero adoperare di nuovo il soprannome “muro di Berlino”, usato con tanto piacere dai supporters del Brindisi.

A cura di Giusy Citera

Redazione

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