La Triestina ritrova Procaccio. Dalla tentazione di smettere alla notte magica contro la Juve

L'ala degli alabardati ritrova il gol che segna il suo riscatto

procaccio triestina
11 Aprile 2022

Redazione - Autore

Quando si dice “cercare il riscatto”. No, non è il solito cliché, perché è vero che un po’ si abusa di questa frase, ma quella di Andrea Procaccio è veramente una storia di questo tipo. Un calciatore cresciuto nelle giovanili della Juventus, un ragazzo pieno di sogni che si trova poco più che ventenne a voler smettere con il pallone. È la Triestina a offrirgli l’occasione di credere ancora in questa carriera nel luglio del 2018. Una prima parte di stagione altalenante, un finale ancora da scrivere. Intanto Procaccio può godere del suo ruolo di protagonista contro la Pro Vercelli, con un gol e un assist che hanno favorito il 4-2 finale e il settimo posto nel girone A di Serie C.

Procaccio, dalla Juventus alla voglia di smettere

Cresciuto a Volpiano, in provincia di Torino, si trova già da piccolo catapultato nel mondo del calcio. A soli 9 anni il classe 1996 viene notato dalla Juventus che lo prende dal Barcanova. Cresce in bianconero fino all’età di 15 anni, quando Procaccio si trova fuori dal progetto. Passa per Canavese, Lucento, J Stars e le giovanili del Bra, per poi esordire con la squadra della sua città nel campionato di Eccellenza. Con il Volpiano disputa solo 3 partite nel girone d’andata, terminando poi la stagione al Bsr Grugliasco, sempre in Eccellenza. Nel 2015 si aprono per lui le porte della Pro Eureka, ma due anni e 60 presenze dopo Procaccio considera la sua carriera ormai finita.

triestina procaccio

Il poco spazio trovato e le prestazioni altalenanti lo stavano frenando. “Avevo preso la mia decisione, avevo detto basta“, raccontava in un’intervista al Corriere Torino. Un diploma da geometra già conseguito e la possibilità di avere facilmente un lavoro lo stavano convincendo a smetterla con il pallone. “Pensavo di cambiare tutto, provando magari il salto nel calcio a 5 con la L84. Il sogno di diventare un calciatore si era infranto, ma la vita andava avanti“. E per lui aveva in serbo un decisivo cambio di rotta.

La rinascita con la Triestina 

L’ala è a un punto di non ritorno, ma ecco che arriva l’occasione: Borgosesia, Serie D. La carriera riprende vita e Procaccio trova la svolta con 14 gol in 38 presenze. Parte dal basso, con poche aspettative ma tanta passione, che riaccende in lui la voglia di tornare in campo conducendolo allo step successivo, la Triestina. Alti e bassi, qualche infortunio ma tanto lavoro accompagnano i giorni di Procaccio, che torna a credere ai suoi sogni in terra friulana. Ad agosto del 2019 vive anche un serata magica, un salto indietro nel tempo. L’amichevole estiva al Nereo Rocco contro la Juventus è una di quelle emozioni rimaste indelebili

 
 
 
 
 
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Le sue parole al Corriere Torino, rilasciate i giorni successivi al match, lo dimostrano: “Il mio riscatto lo sto vivendo giorno dopo giorno, il sogno di arrivare magari in serie A è vivo oggi più che mai. Però giocare in uno stadio pieno contro la Juve in diretta tv rimane forse l’emozione più forte della mia carriera. Si sono ricordati tutti di me, ho ricevuto telefonate e messaggi anche da chi non sentivo da tempo. E alla fine mi sono pure tenuto la maglia di Sami Khedira, la serata perfetta“. L’incontro finisce 1-0 a favore della Juventus, ma Procaccio disputa una partita ad altissimo livello contro grandi campioni “Dybala è speciale, Douglas Costa è imprendibile, Higuain ha un tocco di palla mai visto“.

Procaccio è tornato a sognare insieme alla sua Triestina che si sta prendendo i playoff. Ormai nulla può spaventarlo ed è pronto a vivere altri notti magiche come quella al Nereo Rocco tornando ad essere protagonista. 

A cura di Lucia Arduini