Viero, da Cassano e Giovinco ai gol decisivi con il Teramo

Continuità e personalità. Il centrocampista è ormai un elemento fondamentale per Guidi

13 Novembre 2021

Redazione - Autore

Parma, Sassuolo e adesso Teramo. Il passato è di quelli importanti, di quelli che ti forma, come giocatore e come persona. Ed è il passato di Francesco Viero, che di ruolo fa il centrocampista, e che ora guida, nonostante la giovane età (classe 1999), la squadra allenata da Federico Guidi. Dopo due anni segnati dalla discontinuità e da prestazioni incostanti, in questa stagione Viero sta dimostrando di aver trovato la giusta maturità per imporsi e costruirsi un grande futuro. L’obiettivo è conquistare la salvezza con il suo Teramo, ora quindicesimo a quota 15 punti, in quello che può essere l’anno della sua consacrazione.

Viero con la maglia del Teramo

Federico Viero: gli anni di Parma e Sassuolo

Torniamo indietro negli anni. Siamo al “Tardini“, sono gli anni del Parma di Donadoni. I campioni in campo sono tanti, ma due su tutti catturano l’attenzione. Sebastian Giovinco e Antonio Cassano. E a bordocampo c’è un raccattapalle che con ogni sognanti li osserva, li studia, li ammira. Due giocatori che “dipingevano calcio“, come raccontò lo stesso Viero in un’intervista rilasciata ai canali ufficiali del Teramo. Un giocatore di qualità, quale è Federico, non poteva che apprezzare. Dopo il fallimento del Parma di Ghirardi, Viero passa al Sassuolo, seguendo il direttore Palmieri. E a Sassuolo passa anni importanti, mettendosi in luce e togliendosi diverse soddisfazioni. La più grande nel 2017 con la vittoria del “Viareggio” con la Primavera, in cui c’erano, inoltre, Adjapong e Scamacca. E in Primavera incontra un altro ragazzo che negli anni successivi si affermerà in Serie A, arrivando a vincere anche un Europeo con l’Italia di Mancini. Sì, stiamo parlando proprio di lui, Giacomo Raspadori

L’esultanza di Viero

Viero e il Teramo: è il tempo della consacrazione

Poi nel 2019 l’arrivo a Teramo. L’impatto con il calcio dei grandi non è dei più facili. Federico Viero fatica a trovare la continuità in termini di prestazioni e presenze. Il primo anno colleziona 13 presenze in campionato. La scorsa stagione 14. Il salto di qualità sembra averlo fatto quest’anno. E basta guardare i numeri: sono già 11 le partite giocate e tre gol segnati. Già, i gol segnati. Gol pesanti e decisivi. Il primo arriva nella vittoria esterna per 1-2 contro la Pistoiese all’ottava giornata. Gli altri nelle ultime due partite. Uno in Coppa Italia, che ha consentito al Teramo di superare il Pescara e volare ai quarti di finale.

L’altro, domenica scorsa, nel successo casalingo contro la Fermana. Viero gioca, segna e decide. Ma è soprattutto nelle prestazioni che Federico sta trovando continuità, mostrando quella personalità e quel carattere che prima erano mancati. Consapevolezza nei propri mezzi e maturità. Viero si è preso le chiavi del centrocampo di Guidi e vuole continuare a stupire, seguendo l’esempio di un altro ragazzo. Un ragazzo che con De Zerbi si è imposto a Sassuolo, Manuel Locatelli. Il passato è simile, il ruolo è lo stesso. Il futuro è tutto da scrivere.

A cura di Nicolò Franceschin