Un passo avanti agli altri, ma sempre con i piedi per terra. La Virtus Verona è il connubio perfetto tra presente e futuro. Un mix che accomuna esperienza e gioventù. E quelle due V contenute nel nome quasi a voler rafforzare un concetto, quello di vittoria. Perchè, nonostante i playoff mancati per un soffio, la Virtus Verona può dire di aver vinto. Un progetto che continua a regalare tante soddisfazioni a tutto il popolo rossoblu.
Da semplici (si fa per dire) idee a fatti concreti, diventati poi grandi traguardi. Un progetto di Luigi Fresco, presidente allenatore, e Matteo Corradini, direttore sportivo. Sono loro gli artefici di questa grande stagione della Virtus Verona, che l’anno prossimo giocherà in Serie C per la quinta stagione consecutiva. Spesso la classifica può trarre in inganno. I risultati sul campo contano, questo è certo. Ma il progetto della società va ben oltre. La Virtus Verona come ambiente ideale per far crescere i giovani calciatori. A questi vanno affiancati giocatori di grande esperienza. Danti, Zigoni e Halfredsson come punti di riferimento. Campioni del passato per provare a creare quelli del futuro. Una scelta controcorrente, quasi rivoluzionaria. Ma che alla fine si è rivelata vincente.
E non è di certo un caso se uno dei migliori marcatori della Virtus Verona è proprio Filippo Pellacani. Classe 1998, di ruolo difensore. Ma è solo l’uomo copertina di un libro che racconta una grande stagione. Un progetto che sembra funzionare alla perfezione. E non è di certo un caso se gli occhi della Serie B siano arrivati a guardare in casa rossoblu. Non solo Pellacani, ma anche lo stesso Simone Tronchin. Mediano classe 2002 che ha avuto l’occasione di osservare da vicino uno che in quel ruolo ha costruito una carriera ai massimi livelli italiani. Una stagione in cui la squadra di Fresco è riuscita a fermare sul pareggio la corazzata Sudtirol e ad ottenere 4 punti in due partite contro Juventus U23, FeralpiSalò e Padova. Ed è proprio nell’ultima partita che questo progetto ha avuto la sua massima espressione. Un pomeriggio in cui la squadra di Fresco avrebbe dovuto recitare il ruolo della comparsa, prendendosi invece quello di protagonista.
Una vittoria, quella contro il Padova, ottenuta grazie alla calma di chi sa cosa vuol dire aspettare. Attendere per ripartire. Senza pressioni, ma con la consapevolezza di poter fare grandi cose. Una salvezza che avrebbe meritato sicuramente di più. I playoff mancati solo per lo svantaggio negli scontri diretti. Ma in casa Virtus Verona il passato è già stato messo da parte. Si lavora nel presente per guardare sempre al futuro. Che l’anno prossimo sarà ancora in Serie C. Attendere per ripartire, ancora più forte.
A cura di Filippo De Gradi
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