Marotta, il Vicenza e…la birra: un rapporto speciale rinnovato anche a Viterbo

Storia di un legame indissolubile

Marotta birra
7 Dicembre 2022

Redazione - Autore

A certi giocatori basta poco per farsi amare. Un anno e mezzo con più gioie che dolori, sufficiente a far innamorare una tifoseria intera, una città. Alessandro Marotta non ha dimenticato Vicenza, e al termine della sfida di Coppa Italia di Serie C persa dalla sua Viterbese per 2 a 0 mercoledì 7 dicembre proprio contro i biancorossi, si è recato sotto il settore ospiti a salutare i suoi ex tifosi. Giusto il tempo di un applauso, di cantare con loro il coro “Lane Alè, Lanerossi Alè”… e di bersi una birra, gentilmente offertagli da uno dei supporter al seguito. 10 gol in 40 presenze in biancorosso per “Barba Gol”, come il pubblico veneto lo aveva affettuosamente soprannominato. E Marotta ha ricambiato portandosi le mani al cuore, senza nascondere un attimo di emozione.

Viterbese Vicenza

Marotta, l’attaccante “giramondo”

Nato a Napoli, ma cresciuto nel settore giovanile della Ternana, l’attaccante classe 1986 è uno dei più esperti centravanti del campionato di Serie C. Dopo un annata da 20 gol in 32 partite con la maglia del Gubbio, il centravanti, globetrotter del gol, ha indossato poi diverse maglie, tra cui quelle di Bari, Cremonese, Grosseto, Siena e Catania. Due promozioni dalla B alla A, ottenute con Spezia e Benevento. Nell’estate del 2019 il passaggio al Vicenza, dove si è imposto come uno dei punti di forza dell’attacco della squadra allenata da Domenico Di Carlo, nonché come uno dei leader più carismatici dello spogliatoio.

Marotta Modena

Dopo la promozione del club veneto in serie B è rimasto in biancorosso fino a gennaio dell’anno successivo, per poi passare prima alla Juve Stabia e poi al Modena, dove ha conquistato l’ennesima promozione della sua carriera. Un’altra birra Marotta l’aveva bevuta, sempre su “assist” di un tifoso, dopo un gol di Cinelli in un Triestina-Vicenza vinto 3 a 0 dai biancorossi. Attimi che Marotta ha ripercorso in un freddo pomeriggio di dicembre, che lo ha coinvolto nel cuore e nella mente.

A cura di Fabio Megiorin