Soulé e la foto con papà Nèstor. L’omaggio ad Aguero: “Grazie per tutto idolo”

Sergio Aguero dice addio al calcio giocato. Proprio il "Kun" fu ispirazione per il giovane talento della Juventus Under 23, Matias Soulé

15 Dicembre 2021

Redazione - Autore

Matias Soulé e Sergio Aguero. Nel giorno in cui il “Kun” annuncia il suo addio al calcio giocato, il giovanissimo talento della Juventus Under 23 gli rende omaggio sui social. Un intreccio non banale quello fra i due, nato quando Soulé era ancora in braccio a papà Nèstor, super tifoso dell‘Independiente, la squadra che regalò all’Europa un goleador unico quanto raro come Aguero appunto.

“Los Diablos Rojos”

Il centro di allenamento dell’Independiente ad Avellaneda non dista molto da quello del Velez, anzi. Parliamo di soli 45 minuti di macchina, un giro panoramico nel sud di Buenos Aires che trasuda passione per il calcio. O meglio, il fútbol. La passione in casa Soulè è sempre stata legata al colore rosso dell’Independiente. Infatti, anche recentemente, Néstor Soulé, papà della giovane promessa della Juventus, ha espresso il desiderio di vedere un giorno Matias vestito con quei colori. In realtà un Soulé con la maglia de “Los Diablos Rojos” c’è. Un piccolissimo Mati in braccio al papà insieme ad un giovane che a Buenos Aires faceva parlar di sé a suon di gol e giocate: Sergio Aguero.

Ed è qui che, per Matias, Agüero diventa un idolo indiscusso, ancor prima di Lionel Messi che da lì a poco avrebbe fatto poi storia a sé.

Un parterre di compagni niente male

E da quei primi calci al pallone in maglia Velez con le giocate di Aguero negli occhi di strada Mati Soulé ne ha fatta, eccome. Con l’ennesima convocazione nella gara tra Juventus e Venezia, l‘argentino è ora costantemente agli ordini di Max Allegri. Oltre a questo, ecco le convocazioni con l’Argentina e gli allenamenti nella scorsa stagione in bianconero al fianco di Paulo Dybala e Cristiano Ronaldo. 

Chissà che un giorno Aguero, guardando il campo dalla televisione o da una tribuna, potrà rivedersi in Soulé. Lui che, partito da talento in argentina, si è poi affermato da assoluto fuoriclasse in Europa.

A cura di Antonio Salatino