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Brindisi, l’appello di Gorzelewski: “Voglio fare un regalo al signor Vittorio”

L’immagine più emozionante dell’ultimo weekend di serie C non è quella della rimonta dell’Audace Cerignola contro il Crotone. Nemmeno quella dello straordinario gesto atletico di Michael Liguori contro il Novara, bensì quella di Vittorio, anziano tifoso partito sabato alla volta di Teramo per vedere giocare la sua squadra del cuore: il Brindisi. Il club pugliese era impegnato nella cruciale sfida salvezza contro il Monterosi (terminata con il risultato di 0-0). Il suo viaggio inizia la mattina presto con un Frecciarossa, direzione Montesilvano. Da qui prende il pullman per Giulianova, dove rimane fino al pomeriggio prima di salire sul treno che lo porterà all’ultima tappa del suo “pellegrinaggio”: Teramo. Vittorio si dirige a piedi verso lo stadio Bonolis, un percorso di quasi 6 chilometri. Non si perde d’animo, si incammina e arriva fino ai tornelli dell’impianto, ma c’è un problema. Gli steward non lo fanno entrare. Il mattino seguente, al freddo e al gelo nella stazione di Giulianova, l’anziano tifoso del Brindisi racconterà ad un passante che al suo arrivo la partita era quasi terminata. Era arrivato troppo tardi.

Crediti Brindisi

Vittorio e l’amore per il Brindisi: una storia di calcio e passione targata Lega Pro

Malgrado tutte le sue disavventure, Vittorio ha raccontato al passante del grande amore che lo lega ai colori biancazzurri. Gli ha parlato della speranza che il Brindisi possa rimanere in Serie C anche il prossimo anno. Una storia di umiltà e passione, la più pura rappresentazione di cosa vuol dire realmente amare una maglia, una squadra, uno sport. Tuttavia, lo sventurato viaggio di Vittorio non è passato inosservato. Il calciatore Franco Gorzelewski infatti, particolarmente commosso dalla sua storia diffusa sui social nei giorni precedenti, si è messo in moto per trovare il signor Vittorio. L’appello è stato lanciato, la speranza ora è quella che il difensore biancazzurro riesca a mettersi in contatto con lui. Così da chiudere nel migliore dei modi un cerchio iniziato domenica mattina, alle 03:40, su una fredda panchina della stazione di Giulianova.