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La fiducia, la bellezza degli incontri e la riconoscenza di Pisseri: “Cesena sei fantastica”

Cesena Pisseri

Credit: Cesena FC

Calma, serenità e rispetto i segni tangibili dell’uomo, Matteo, che getta le basi del professionista: Pisseri. Diretto e sincero. Non servono sforzi particolari per addentrarsi nella personalità del portiere del Cesena. Dalla semplicità di un gioco alla complessità dello studiarsi e conoscersi: “Anche noi abbiamo momenti negativi, la mia forza è stata quella di ribaltarli sempre in stimoli per andare avanti”.  Per spiccare quel volo che è sogno e realtà allo stesso tempo. “Questo sport è stato prima divertimento, poi è divenuto lavoro, ma il mio approccio non è cambiato”. Cesena: solo l’ultimo ‘grazie’.

Cesena Pisseri
Credit: Luigi Rega

Conoscersi

Stimolo dopo stimolo, esperienza dopo esperienza e la volontà di Matteo Pisseri di non fermarsi davanti agli ostacoli dell’uomo e dell’atleta. “Quando il direttore Artico mi ha chiamato per venire a Cesena ho accettato subito”. Incontri significativi. Rapporti veri consolidati nella stima reciproca e sincerità. Spontaneità, fiducia e riconoscenza. Matteo, prima di Pisseri: “Il direttore mi conosceva bene. Sapeva quale fosse il mio valore e cosa avrei potuto dare alla sua idea di squadra. Il fatto che abbia subito pensato a me nonostante la mia precedente annata a Trieste mi ha inorgoglito”. Difficoltà legittime sul campo, rammarico e delusione non scusabile nella mente della persona. “Sono arrivato a Trieste alla fine del mercato perché sembrava ci fosse ancora la possibilità di rimanere a giocare in Serie B dopo Alessandria. Avevo richieste dai migliori club della Serie C e fra questi ho accettato la Triestina. In poco tempo ho capito che – non per scelta tecnica – esistevano delle gerarchie alle quali non avrei potuto far fronte. Sono stato costretto a diverse panchine e a gennaio ho chiesto di andarmene, ma anche dopo a Monopoli non è stato facile”.

Cesena ds Artico
Credit: Luigi Rega

Positività, rovesciare l’ordine imposto. “Sono arrivato in Romagna con un grande entusiasmo consapevole delle mie qualità e di ciò che avrei potuto dare al Cesena. E sin dalle prime partite è uscito tutto in maniera naturale”. Sentirsi a proprio agio, convincersi che, forse, esistono situazioni nelle quali non serve ‘inventarsi’. Basta essere Matteo: “Ambientarmi è stato molto semplice nonostante ci fosse già un gruppo ben avviato dalla stagione precedente. Una vittoria dopo l’altra, il campionato positivo e la fortuna di ritrovare alcuni compagni con i quali ho raggiunto la promozione ad Alessandria come Prestia, Chiarello e Corazza hanno reso tutto più facile”.

Cesena squadra
Credit: Luigi Rega

Calma, silenzio e attenzione: il ‘dovere di vincere’ secondo Pisseri

Un nuovo viaggio, una nuova avventura nel segno del riscatto; personale e di squadra. “È stata, senza dubbio, una annata ricca di soddisfazioni. Mi porterò dentro tanti ricordi che faccio fatica a descrivere, ma che rimarranno con me. Dall’imbattibilità di 802 minuti, la più lunga della mia carriera (LEGGI QUI), fino ai punti conquistati, passando per tutte le persone fantastiche che ho incontrato”. Gioie, emozioni e risultati plasmati nell’arco dei mesi. La calma di Matteo e del Cesena per Cesena. “Non l’abbiamo mai ammesso pubblicamente perché abbiamo sempre cercato di trasformarla nel nostro carburante, ma, quest’anno, su di noi c’era una forte pressione. Percepivamo il ‘dovere’ di vincere. Lo chiedevano città e tifosi. Sapevamo di averne le possibilità. L’epilogo, però, non era assolutamente scontato in un girone come il nostro dove le squadre forti non mancavano”.

Cesena Pisseri
Credit: Luigi Rega

Una vittoria, quella dei romagnoli che vede in Pisseri un protagonista, spesso, lontano dal primo piano: “Giocare in una squadra in cui sei poco impegnato durante le partite non è semplice. A volte è dura rimanere concentrati, ma è lì che capisci quanto vali. Quando sei chiamato in causa, anche fosse un’unica volta o dopo molte gare nelle quali non fai un intervento: devi essere decisivo”. Attenzione, dedizione e desiderio; così l’ex Catania chiude la porta dei bianconeri, ma nell’umiltà e nella trasparenza architrave dell’uomo che sostiene l’atleta c’è sempre qualcosa in più da raccogliere e custodire. “Lo dovevo al direttore Artico, ai miei compagni e al mister. Questa stagione al Cesena non è stata solo un’esperienza professionale, ma un’occasione di crescita personale. Il mister ha costruito un gruppo speciale, con una mentalità e una coesione tale per cui i risultati quasi arrivavano da soli”.

Cesena Orogel Stadium

Istantanee

Classe 1991, un percorso lungo alle spalle, la scoperta e l’analisi dei segreti di uno sport che, tra le soddisfazioni della vittoria, può nascondere insidie. L’esperienza per poter impartire consigli da una parte e la presa d’atto dello scorrere del tempo che a Cesena sembra essersi fermato. “Qui è tutto fantastico. Siamo riusciti a valorizzare al massimo i ragazzi del settore giovanile. Giovani ai quali non serve dire nulla. Lavorano con una mentalità e una predisposizione al sacrificio invidiabile. La dimostrazione di un progetto serio che continuerà a crescere”. Il vortice dei ricordi, la forza delle somiglianze e una graduale metabolizzazione delle tappe. “Mi permetteranno i nostri tifosi, ma quello che ho trovato qui è quello che ho vissuto nelle piazze del Sud in cui ho giocato. Anche a Cesena l’attaccamento alla squadra dimostrato dalla città è qualcosa di caldissimo e bellissimo. Ti carica e ti porta a dare sempre di più. Poi lo stadio è meraviglioso, sempre pieno e sempre vicino. I tifosi che ci hanno seguito anche in trasferta…bellissimo”. La serietà di Pisseri, il sorriso e la semplicità di Matteo in una Cesena custode di sogni.