Cesena, “758 minuti sopra il cielo”: chi è Matteo Pisseri, il portiere entrato nella storia dei bianconeri

Record di imbattibilità per il club in una singola stagione di Lega Pro: alla scoperta del 32enne nato a Parma

16 Febbraio 2024

Manuele Nasca - Autore

E pensare che la prima volta che toccò un pallone l’obiettivo era fare gol. “Fare l’attaccante non mi piaceva tanto“, ammise. Quindici anni dopo Matteo Pisseri è entrato nella storia del Cesena, da portiere. Con il successo sull’Arezzo, il 32enne nato a Parma ha mantenuto la porta inviolata per 758 minuti. Nessuno ha fatto meglio di lui in Serie C con la maglia bianconera. Superato anche Cristiano Scalabrelli, che si fermò a 676 minuti. Un record che durava, pensate, dalla stagione 1997-1998. Un leader silenzioso, un uomo d’altri tempi. Sempre un passo alla volta. Con le idee chiare fin dal principio: “Mi tuffavo sempre sul divano di casa mia per parare”, ha detto al Corriere di Romagna. Del resto, se nasci a Parma negli anni ’90 non puoi che avere un unico modello: Gianluigi Buffon. E non puoi desiderare altro che difendere la propria porta.

Cesena Pisseri

Credit: Cesena FC

Guardiano della porta: Pisseri è la certezza del Cesena 

26 presenze. Stakanovista del Cesena di Domenico Toscano. Sono 2320 i minuti giocati in Serie C e 16 i clean sheet. Merito di una difesa solida, certo. Ma dietro i numeri incredibili dei bianconeri ci sono anche le sue parate. Ci vide lungo il direttore sportivo Fabio Artico, che questa estate lo ha prelevato dalla Triestina dopo l’anno in prestito a Monopoli. Una scelta quanto mai azzeccata per mettere fine ad un valzer di portieri che è stato il punto debole dei romagnoli nella passata stagione. Ora c’è lui: il suo estro, la sua qualità. La sua parola con i fatti. La più importante. Niente social, non fanno per lui: “Non ne ho mai sentito il bisogno e rimango tranquillo così”, ha ammesso in esclusiva al Corriere di Romagna. Ragazzo serio, con le spalle larghe. Cesena il suo posto nel mondo, il Cesena la sua seconda famiglia. 

Cesena Pisseri

Credit: Cesena FC

Una delle sue migliori stagioni in carriera. Una delle pellicole più belle, per le quali vale la pena guardarsi indietro e capire di avercela fatta. Dopo tanta gavetta e un girovagare per l’Italia intera. Nord, centro, Sud; tante stazioni cambiate ma sempre con lo stesso spirito: la naturalezza dell’essere, la spontaneità, l’ambizione. Da Parma, quando a scoprirlo fu Ermes Fulgoni, lo storico preparatore di Buffon, fino alla Triestina. Nel mezzo Juve Stabia, Gubbio, Catania e Foggia. Sempre in Serie C. Tanti sacrifici ed esperienze indelebili. Segreti, da custodire come il diamante più prezioso. E portarseli in giro nella quotidianità del lavoro. Fino a Cesena, dove sta facendo cose straordinarie e in cui il sogno può essere uno solo: la Serie B.

La stessa che conquistò e disputò nella stagione 2021-2022. Di sicuro il punto più alto della sua carriera. L’Alessandria puntò ancora su di lui, anche tra i cadetti. Una scelta logica e soprattutto facile, dopo la straordinaria cavalcata in Lega Pro. Con la maglia dell’Alessandria ha collezionato 37 presenze in B e 30 in C. Una promozione unica, ai calci di rigore contro il Padova. Il suo campo di battaglia, il suo terreno fertile. Lo dicono i numeri, visto che sono 20 i rigori parati in carriera, molti dei quali proprio in Serie B. Uno scenario che conosce molto bene e che chissà, lo vedrà ancora protagonista in Romagna.

Cesena Pisseri

Credit: Cesena FC

Le orme di Buffon: passato, presente e futuro

Le immagini sono sempre state quelle del suo idolo: Gianluigi Buffon. Le rappresentazioni nella testa. Quindi le parate, i tuffi e le parole di uno dei portieri migliori della storia del calcio. Gli “amuleti” che sempre lo accompagneranno. “Lo seguo da quando ho 9 anni, anche se allora facevo l’attaccante”, ha dichiarato Matteo Pisseri. E poi, il giorno dell’incontro più bello della sua vita: “Quando feci il primo provino con il Parma, Gigi si allenava nel campo di fianco e proprio Fulgoni mi portò a salutarlo. Ci siamo ritrovati due anni fa ad Alessandria, quando lui giocava nel Parma. Per me è stato un sogno, perché non avrei mai pensato di giocarci contro”, disse. Chiamatele emozioni, ma non fortuna. 

Pisseri si è costruito da solo. Dietro la sua affidabilità c’è un unico comune denominatore: il sacrificio. Come una scheggia impazzita, tra una squadra e l’altra. Con la netta sensazione (che forse è qualcosa di più profondo) di aver lasciato ovunque il segno. Solo a Catania è rimasto 4 anni, dal 2016 al 2020, per un totale di 4 stagioni. Intense, perché….“il Sud ti forma”. Poi le sue avventure sono state brevi ma intense. Perché, si sa, la bellezza dura poco. E scappa via. Dietro i 758 minuti di imbattibilità si nasconde qualcosa di più mistico, astratto. C’è la sua carriera alle spalle, il suo duro lavoro. C’è il passato, il presente e il futuro. E una valigia ancora piena di sogni in Romagna.