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Cesena-Rimini, la Romagna si tinge (solo) di bianconero: è festa all’Orogel Stadium

L’orgoglio prima dei tre punti. Il derby tra Cesena e Rimini è questo. Due città così vicine, ma così diverse. Stesso territorio, stesse origini, ma caratteri ed emozioni sempre diverse. Quotidianità che trova nel pallone la sua raffigurazione più veritiera. Tutto riassunto nella gloria di una vittoria che va oltre il risultato calcistico. Perché in palio c’è la “Romagna”. Ad aggiudicarsela è il Cesena che con un esaltante 5-2 schiaccia un Rimini preda dei propri errori e della paura di offendere. Un risultato che regala due finali di partita opposti. Da una parte la festa bianconera dall’altra tutto il rammarico degli oltre 2.000 tifosi biancorossi giunti all’Orogel Stadium pieni di speranze. Questo è il derby della Romagna. Una partita capace di regalare spettacolo in campo e sugli spalti. Emozioni. L’essenza del calcio nella terra dei Malatesta.

Cesena-Rimini: un derby a direzione unica

No, il derby in Romagna non è una partita come le altre. Cesena contro Rimini è qualcosa di unico. Questione di cuore e di orgoglio. Dovere verso le origini e senso di appartenenza. Amore incontrastato per i propri colori perché rappresenta l’identità di un popolo. Tutto confermato anche in questa occasione. Due tifoserie che si danno battaglia a suon di cori e sfottò per 90 minuti. Due squadre in campo che sentono il peso del match. Vincere vorrebbe dire prendersi la Romagna. Almeno per un giorno. A riuscirci è il Cesena di Toscano. E lo fa in maniera schiacciante. Rifilando 5 gol agli avversari. In rimonta. Sì, perché a portarsi in vantaggio è proprio la squadra di Raimondi con un gol del solito Lamesta, fautore di un avvio di stagione degno di nota. Capita di rado che il gol degli avversari stimoli maggiormente chi lo subisce piuttosto di chi lo fa. Ma al Dino Manuzzi, durante il derby, può succedere di tutto. E, quindi, dopo soli tre minuti, Varone si carica il gruppo sulle spalle e sfodera tutta la sua voglia di riscatto. Come? Conquistando la palla da vero mastino del centrocampo, azionando la modalità “sprint” e azzardando un efficacie ed elegante sombrero sull’avversario e scagliando in rete il pallone che vale il pareggio. Il Cesena c’è. E si vede.

Il “Figliol prodigo” fa esplodere l’Orogel Stadium

Il valore della partita, però, va capito. Va spiegato anche a chi la Romagna la conosce per la prima volta. E chi meglio del “figliol prodigo“, come lo chiamano in Riva al Savio, può svolgere questo compito? Lui, Tommaso Berti. Piada e pallone a colazione fin da quando è ancora un semplice “burdel” e la voglia di dimostrare che lui lì ci può stare. Diagonale letale e primo gol in stagione. Berti e la Mare si accendono. Doppietta sfiorata di testa e una standing ovation al momento della sostituzione che mette i brividi. Berti si (ri)prende il suo Manuzzi. A centrocampo i bianconeri sono incontenibili. Donnarumma sfreccia come un missile sulla corsia di destra. I giardinieri dell’Orogel Stadium avranno il loro bel da fare. Lascia i solchi. Confeziona un assist perfetto per il pari di Varone e lascia partire una bordata verso la porta di Colombo che, con la complicità dell’ex di turno Lepri, fa esplodere gli oltre 14.000 cuori pulsanti che siedono sui seggiolini di un Manuzzi da cartolina. 3-1 per gli uomini di Toscano.

Credit: Luigi Rega per Cesena FC

Shpendi e Corazza? Indispensabili

Possono mancare i gol degli attaccanti? Sale in cattedra anche Shpendi dopo 45 inusuali minuti di latitanza. Qualche inserimento, qualche scambio con l’intramontabile e sempre presente Corazza, ma nulla di più. Quando chiamato in causa, però, non riesce a non rispondere presente. Professionalità e talento ineccepibili. E quella confidenza con il gol che lo porta alla quarta rete consecutiva. Ah…Corazza. Non segna, strano, ma la sua presenza è sempre determinante. Cesena inarrestabile. Segnerà Marchesi per il Rimini, ma senza dare fastidio. Anzi. Nessuna reazione da parte degli uomini della Riviera. Persino un autogol. Giornata storta o avversario oltre la portata? Lo dirà il campionato. Ciò che è certo oggi è che la splendida cornice di pubblico che avvolge le squadre assiste a una partita memorabile. Oggi a tinte bianconere, domani chissà. Ma nessun timore, perché vada come vada, in Romagna lo spettacolo e il divertimento non mancheranno mai. Soprattutto quando di mezzo c’è il derby Cesena Rimini.

Alvise Gualtieri

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