“Mi auguro che torni all’Inter ma non per fare la comparsa”: le parole di Ottoni, il primo allenatore di Fabbian

Il classe 2003 e il suo futuro

Fabbian
9 Febbraio 2023

Redazione - Autore

In Serie B, dopo quindici giornate di campionato, brilla il talento di Giovanni Fabbian che con la Reggina di Pippo Inzaghi lotta ai vertici della classifica, a quota 39 punti, a 6 dalla capolista Frosinone. Gli amaranto sognano la promozione in Serie A e lustrano il gioiello classe 2003. Centrocampista, Fabbian è cresciuto calcisticamente nel Padova, per poi approdare nel settore giovanile dell’Inter a soli 15 anni. Di lui si parla un gran bene. Finora, ha siglato 7 gol con la Reggina. Gli ultimi due nella doppietta decisiva che ha regalato i tre punti contro la Ternana. Una piacevole sorpresa, quella di Fabbian, che è il capocannoniere della squadra. Appena è arrivato si è subito preso la maglia da titolare.

Nel match dell’11 dicembre, contro il Como, due ospiti speciali sono venuti a guardarlo allo stadio: Simone Inzaghi e Giuseppe Marotta, allenatore e a.d. dell’Inter, società proprietaria del cartellino del giocatore. “Simone si riprende Fabbian? Deve crescere con noi e lo farà bene“, ha detto al termine della gara Filippo Inzaghi, allenatore della Reggina e fratello di Simone. Marotta e Inzaghi non sono gli unici però ad averlo notato: Mancini lo ha convocato per uno stage con la maglia della Nazionale.

Il primo allenatore di Fabbian, Ottoni: “Futuro all’Inter ma deve giocare”

Claudio Ottoni, allenatore delle giovanili del Padova ha allenato tra gli altri anche Giovanni Fabbian. Doti che il ragazzo sta mettendo in mostra in B e un futuro a tinte nerazzurro per chi l’ha visto crescere. “Aveva questa facilità di corsa, non era rapidissimo ma era molto bravo negli inserimenti, la sua qualità migliore. Mi auguro che torni a Milano ma non per fare la comparsa. É un ragazzo del 2003 e deve giocare, qui in Italia non abbiamo tanta voglia di far giocare i giovani in piazze importanti come quella nerazzurra, mi auguro che la società punti su di lui e lo inserisca tra i titolari perché ha tutte le qualità e non ha nessuna paura”. Queste le sue parole a Gianlucadimarzio.com

Credit: Martina Cutrona

Cadorna su Fabbian: “Futuro all’Inter? Perchè no, ma anche con altri grandi club”

Un presente tinto di amaranto e un futuro incerto, ma con sfumature neroazzurre. Sulla questione, è intervenuto Marcelo Cadorna, presidente della Reggina, ai microfoni della Lega Serie B: “Con Giovanni e con l’Inter abbiamo rapporti consolidati, conosco Marotta da una vita. Per il resto c’è tempo. Quello che ci fa piacere è di essere riusciti a creare un ambiente importante al Sud per i giovani, siano essi nostri o di altre società. Come Fabbian c’è anche Pierozzi, con Saladini questo era uno degli obiettivi che ci eravamo fissati. E su un possibile approdo (o ritorno) con l’Inter di Simone Inzaghi, ha risposto così: “Assolutamente sì e non solo con i nerazzurri, anche con altri grandi club, siamo disponibili. Il nostro obiettivo però è che le altre società guardino a noi e ai nostri giocatori”.

L’esperienza a Padova e la chiamata dell’Inter di Chivu a 15 anni

Giovanni Fabbian è una delle più belle rivelazioni del campionato di Serie B. Dopo aver iniziato a tirare i primi calci al pallone nel San Domenico Savio, già all’età di 7 anni entra a far parte delle giovanili del Padova. Con i veneti vince nel 2018 anche il suo primo titolo, lo Scudetto Under 15 di Lega Pro. Nello stesso anno, c’è per lui il grande salto. Fabbian viene notato dall’Inter, che decide di tesserarlo e farlo crescere prima nell’Under 17 e poi con l’Under 18 facendolo approdare successivamente in Primavera.

Fabbian Inter
Credit Martina Cutrona

Nel suo percorso di crescita ai nerazzurri è stato fondamentale il suo allenatore, Cristian Chivu. L’ex difensore ha subito creduto in lui, affidandogli le chiavi del centrocampo. Ruolo ricoperto tra l’altro, insieme a Cesare Casadei, ora al Chelsea. In attacco c’erano Satriano ed Esposito. Fabbian ha totalizato nel settore giovanile dell’Inter ben 71 presenze, comprese quelle in Uefa Youth League, realizzando 22 gol. Per il classe 2003 è arrivata anche la vittoria del campionato Primavera nell’ultima stagione.

Fabbian, il salto in Serie B con la Reggina di Inzaghi e la convocazione in Nazionale

Numeri importanti, quelli del centrocampista. Numero che lo hanno portato a conquistarsi una chance in Serie B. L’Inter lo ha ceduto a titolo temporaneo alla Reggina, Fabbian si è preso subito il centrocampo amaranto insieme ad un altro ex nerazzurro: Lorenzo Crisetig. Inzaghi l’ha schierato sempre titolare in questa stagione facendolo esordire al “Ferraris” in Coppa Italia contro la Sampdoria. Prima della gara contro il Bari, in quindici presenze, ha messo a segno 4 gol, rispettivamente contro Sudtirol, Palermo, Cittadella e Perugia. Naturale conseguenza la chiamata della Nazionale Under 20. Il ct Carmine Nunziata lo ha convocato per le sfide contro Portogallo e Svizzera.

Credit Martina Cutrona

Fabbian è già fondamentale per la Reggina, una mezzala promettente, che può giocare anche come centrale, grazie alle sue doti di interdizione. Bravo a leggere i movimenti dei suoi avversari e a giocare d’anticipo, è un giocatore duttile che spesso arriva a rimorchio calciando a rete.

Fabbian, dall’idolo Federer, al successo col Padova dedicato a suo nonno

Giovanni Fabbian è senza dubbio una pedina inamovibile nello scacchiere di Pippo Inzaghi. L’ex allenatore del Milan punta moltissimo su di lui considerandolo una preziosa risorsa. Inzaghi chiede spesso al suo portiere Colombi di cercare Fabbian, che può sfruttare il suo metro e novanta d’altezza. Il gioiellino di proprietà dell’Inter, inoltre, è un appassionato di tennis e si ispira a Federer dal punto di vista della mentalità.

Fabbian Inter
Credit Martina Cutrona

Il suo primo titolo vinto a Padova con l’Under 15 non è stata per lui non una semplice vittoria. Suo nonno da giovane giocava proprio dalla squadra veneta, ma la famiglia gli impedì il trasferimento costringendolo al lavoro nei campi. Fabbian ha riscattato il sogno di suo nonno.

A cura di Antonio Palladino