Ghirelli: “Il campionato inizia il 28 agosto. Durante il Mondiale non ci fermeremo”

Le dichiarazioni del presidente della Lega Pro

Ghirelli, Lega Pro
2 Giugno 2022

Redazione - Autore

La finale tra Palermo e Padova determinerà ufficialmente la fine della stagione 2021/2022 di Serie C. Il doppio confronto è in programma il 5 e il 12 giugno. Intanto, però, è già arrivato il momento di pensare alla prossima stagione. Ad annunciare l’inizio del nuovo campionato 2022/2023 è proprio il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, che ha rilasciato un’intervista a Il Resto del Carlino: “Il campionato di C partirà domenica 28 agosto e proseguirà anche durante i mondiali. Per il format non sono previste novità visto poi il grande successo che stanno avendo i playoff. Basti pensare ai 35mila spettatori del Barbera e ai 13mila previsti domenica all’Euganeo per l’andata della finale. Dobbiamo riflettere sul fatto che alcune partite che in campionato hanno avuto poche migliaia di spettatori poi nei playoff, hanno moltiplicato gli spettatori. Mi riferisco ad esempio a Catanzaro e Monopoli”.

Ghirelli: “Voglio un calcio sostenibile. Combattiamo il Decreto Crescita”

Nel corso dell’intervista, Ghirelli ha parlato anche della sostenibilità nel calcio: “È il nostro obiettivo e abbiamo fissato l’indice di liquidità allo 0,7 mentre la serie A allo 0,5. La decisione ha prodotto lo scontro fra Gravina e la Serie A: a me sembra il ballo sul ponte del Titanic mentre la nave affonda, senza dimenticare che abbiamo introdotto l’obbligo per chi spende più di un milione di garantire le spese con una fideiussione e questo ci ha portato ad un campionato senza penalizzazioni quando solo tre stagioni fa c’erano stati 110 punti di penalizzazione”.

Ghirelli

La Serie C è da sempre un campionato in cui giocano tanti giovani, ma Ghirelli vuole far aumentare ulteriormente il loro impiego: “La vera riforma deve riguardare loro. In sei stagioni siamo passati dal 41 all’81% di società che ricorrono all’impiego dei giovani e per questo combattiamo il decreto crescita perché se si incentivano dal punto di vista economico certe operazioni poi gioca chi costa meno non chi è più bravo. L’investimento deve essere centrato sulle strutture e sugli istruttori del settore giovanile”.