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Avellino, Perinetti: “Piena fiducia in Pazienza ma servono correttivi”

Avellino Giorgio Perinetti

Crediti: Mario d'Argenio

La stagione dell’Avellino prosegue tra alti e bassi. Nell’ultimo turno, il 31esimo del girone C, la squadra allenata da Michele Pazienza ha pareggiato 0-0 alla NuovoArredo Arena di Francavilla. Per la formazione biancoverde si è trattato del terzo segno X nelle ultime quattro gare. Vero, non perde da ormai un mese – dalla sfida col Messina al Partenio-Lombardi dell’11 febbraio – ma fino ad ora all’Avellino è mancata la striscia di vittorie che gli avrebbe permesso di rimanere incollato al treno promozione diretta. Attualmente è infatti terzo con 54 punti a ben tredici lunghezze dalla Juve Stabia, capolista indisturbata del girone C. Sulla situazione in casa Avellino si è espresso il direttore tecnico Giorgio Perinetti in un’intervista tenuta al Mattino.

Avellino Calcio Perinetti presentazione
Crediti: Mario d’Argenio

Perinetti: “Pazienza ha fatto crescere il gruppo”

L’ex direttore di Napoli, Roma e Juventus, in particolare, si è pronunciato su Pazienza e sul suo operato ad Avellino: “Gli va riconosciuto il merito di aver fatto crescere il gruppo a livello collettivo e individuale. Questa è una realtà diversa da Cerignola dove ha compiuto un bell’exploit. La fiducia nei suoi confronti è piena, ma deve trovare dei correttivi nelle situazioni che ci vedono non particolarmente brillanti. A chi lo critica per come comunica posso dire che preferisco un allenatore alla De Rossi più che alla Mourinho, con una maggior capacità nella gestione del rapporto dialettico con i tifosi e la stampa“.

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“Bisogna restare lucidi e concentrarci sui play-off”

Sulla situazione della squadra in generale, invece, ha detto: “Oggi parlerò con Pazienza. Analizzeremo l’ultima partita. Sono un passionale, ma la parte cerebrale deve prevalere su quella emotiva. Bisogna restare lucidi e concentrarci sui playoff. Pensare di amministrare il finale di stagione è la strada sbagliata: abbiamo bisogno di vittorie e prestazioni che ci diano slancio in classifica e convinzione nei nostri mezzi. Dobbiamo abituarci a tenere alti quei livelli di tensione e adrenalina che saranno fondamentali in gare da dentro o fuori“.