Juventus Next Gen e non solo: seconde squadre, un modello che funziona

Quello bianconero non è il solo progetto europeo

Miretti Fagioli Soule Cherubini Arrivabene Juventus
28 Ottobre 2022

Redazione - Autore

Per arrivare in Italia c’è voluto un po’, con la Juventus Next Gen che segue il progetto delle seconde squadre che tanto bene ha fatto negli ultimi venti anni in Europa. Se nel nostro paese il progetto è partito solo nel 2018, negli altri è ormai una costante che da tempo porta nuovi talenti alle prime squadre. Un modello che negli anni ha premiato chi ha voluto puntarci.

Ecco come funzionano le seconde squadre

Tra i vari paesi c’è molta differenza riguardo le seconde squadre. In Inghilterra non ci sono vere e proprie seconde squadre, bensì un campionato riserve la cui nascita risale addirittura al 1911. Sostituita poi nel 1999 dalla Reserve League e nel 2012 dall’attuale Professional Development League con divisione in due fasce d’età: Under 18 e Under 21. In Spagna ci sono delle vere e proprie squadre B nate per la prima volta nel 1943 quando il Barcellona rileva il Club Deportivo Espanya . Un esempio lampante quello del modello spagnolo, che non ha veri e propri limiti tra promozioni e retrocessioni: i club possono arrivare ovunque, a patto che siano fuori dalla stessa divisione della prima squadra. Lo stesso accade in Portogallo e Olanda, con alcune limitazioni a livello di organico. In Germania si è arrivati a dare più importanza ai secondi club negli anni ’70. Il Bayern Monaco fu una delle prime squadre ad arrivare all’innovazione, ma dopo le sfide, ritenute non propriamente paritarie, tra prima e la seconda squadra si è adottato un nuovo regolamento. Le seconde squadre possono arrivare al massimo fino alla terza divisione, senza poter salire ulteriormente. Ben più restrittiva la Francia, che consente alle seconde squadre di arrivare al massimo nella quarta serie.

Pordenone Juventus Next Gen Highlights

Tanti talenti usciti dalle seconde squadre

Negli ultimi venti anni sono tanti i talenti usciti dalle seconde squadre. Oltre ai famosissimi Messi, Iniesta e Xavi il Barcellona ha sfornato grandi talenti come Bojan Krkic, Marc Cucurella, Ansu Fati e Sergi Roberto. Passiamo al Real Madrid, che tra i talenti sfornati dal suo Castiglia vede gente come Alvaro Morata, Borja Mayoral, Martin Ødegaard e Lucas Vasquez. Tanti campioni usciti anche dal Bayern Monaco II, come Hojberg, Jerome Boateng e addirittura David Alaba. Anche dalla Francia sono arrivati grandi giocatori, con i più eclatanti che portano i nomi di Patrice Evra e Raphael Varane. Tanti campioni, che hanno caratterizzato epoche del grande calcio.

La Juventus Next Gen segue le orme delle grandi d’Europa

Dal 2018 anche la Juventus si è iscritta all’albo dei club con una seconda squadra. In Italia funziona come in Spagna: le squadre possono salire massimo fino al campionato sotto quello della principale. La Juventus Next Gen potrà, al momento, arrivare eventualmente soltanto in Serie B. Un progetto che, ad oggi, ha già regalato alcuni talenti alla rosa principale, con giocatori come Miretti, Fagioli e Soulé che continuano ad essere tra i più vociferati in Italia. Ultimo, ma non ultimo, Samuel Iling Junior che ha già giocato 5 minuti in Serie A e che ha avuto la possibilità di esordire in Champions League.

A cura di Giuseppe Federici