Modena, il Braglia come volano sportivo di ospitalità

Nell’Emilia gialloblù le parole d’ordine sono: famiglia, ospitalità e cura dei dettagli

Stadio Modena Calcio
2 Novembre 2021

Redazione - Autore

Siamo in Emilia, terra prosperosa e tradizionalmente ospitale e ad aprirci le porte di ‘casa’ (ovvero il Braglia) è il Modena. Una nobile decaduta che la famiglia Rivetti sta provando a riportare in serie B.

Il calcio vissuto come una famiglia, è questa l’idea della nuova proprietà. E in una famiglia devi sentirti a proprio agio.

Il calcio a misura d’uomo per tutte le età in una terra ricca di eccellenze di ogni tipo. A giugno il cambio di proprietà: nuovo management, nuova struttura tecnica, ma nell’organigramma ci sono ancora dei riferimenti importanti che danno continuità alla gestione Sghedoni.

L’area comunicazione

È rimasto al suo posto il responsabile della comunicazione canarina Antonio Montefusco e con lui Edoardo Pagani. E proprio Antonio in piena sintonia con il planning societario ha creato nel suo settore un approccio con i suoi colleghi molto particolare. “Credo che il veicolo calcio debba ampliare il proprio raggio di azione, ognuno di noi deve vivere la partita ed il calcio come uno scambio culturale, non c’è solo l’aspetto sportivo nudo e crudo”, si legge in uno dei suoi post sul suo profilo Instagram.

Già nelle due passate stagioni, Antonio ha sempre accolto i suoi colleghi “avversari” con la massima attenzione. Innanzitutto riservando il box numero uno, nel quale l’ospite trova un messaggio di benvenuto ed un cadeau offerto personalmente da Antonio Montefusco al proprio collega. Siamo in Emilia terra del buon vino ed in cabina c’è sempre una bella bottiglia di Lambrusco ad accogliere l’ospite, non manca la bottiglia d’acqua e la password per accedere al Wifi.

Ormai gli uffici stampa che arrivano a Modena, dopo i saluti di rito, vanno nel box 1, scattano una foto alla bottiglia di Lambrusco su cui c’è un post-it giallo: “Alla vostra salute”! Lo scatto finisce nelle stories di Instagram e Facebook. Ovviamente nella cosiddetta accoglienza rientra poi la visita all’area comunicazione e la possibilità di avere durante la gara le foto in tempo reale. Nell’ottica di un rafforzamento dei rapporti anche umani poi Antonio Montefusco è stato uno dei promotori di una chat Whatsapp alla quale partecipano diversi colleghi e anche ex colleghi dei gironi di serie C, c’è scambio di idee, è un mezzo di confronto continuo. Antonio sul suo profilo Instagram scrive: “E’ solo una partita di calcio, ospitalità e collaborazione valgono più del risultato finale”.

Modena, le aree hospitality del Braglia

Ma l’ospitalità del Modena al Braglia è più ampia e capillare. Ad esempio, nel corridoio degli spogliatoi, dove sono appese tutte le foto storiche del Modena FC dal 1912 ad oggi, davanti alla stanza degli arbitri viene messo un messaggio di benvenuto. La stesso avviene per le squadre che vengono da fuori che e trovano un cartello vicino alla porta; sembra qualcosa di poco conto, ma è un piccolo gesto di grande valore.

In tribuna c’è un palchetto riservato alle autorità e ospiti Vip e poi grande attenzione viene dato alle aree hospitality.
Sono ben tre e di recente ristrutturazione. Una delle tre aree ristorante è riservata alla dirigenza modenese e a quella ospite, proprio nell’ottica di avvicinarsi alla gara condividendo un momento di ristoro. Poi c’è l’area sotto il campo, questa zona è accessibile dalla tribuna ed è riservata agli sponsor più rilevanti e ospiti vip. É molto curata, anche nei dettagli come visibile nelle suggestive immagini. Qui gli invitati hanno anche la possibilità di accedere all’area esterna adiacente il terreno di gioco, è dotata di tavoli ed ombrelloni e l’ospite potrebbe assistere direttamente da quella zona alla gara.

Modena, dentro il mondo gialloblù del Braglia

Nell’ultimo match interno con la Carrarese grazie ai rapporti con la famiglia Rivetti è stato ospite della società emiliana Giorgio Petrosyan, 8 volte campione mondiale di kickboxing. Un personaggio che ha catturato interesse di stampa, appassionati e gente comune che è andata al Braglia proprio per scattare una foto al miglior Kick Boxer di tutti i tempi.
La terza è l’area Lounge, adibita anche questa per i partner commerciali del club. Qui spiccano le pareti gialloblù, le due panchine attaccate ad una parete, il campo disegnato sul soffitto da cui pendono dei lampadari a forma di pallone e sempre sul soffitto, nelle due metà campo, i faretti compongono il modulo 4-3-1-2 tanto caro all’attuale tecnico Attilio Tesser.

C’è una gestione molto curata che impegna tra cuochi e personale di servizio circa 30 persone ad ogni gara.
Tutto il servizio di ristorazione è stato ovviamente appaltato ad una società esterna. I prodotti emiliani sono il pezzo forte: gnocco fritte, tigelle, salumi annaffiati dal buon vino. Poi pasta, dolci e caffè.

La famiglia Rivetti e il futuro

L’idea della famiglia Rivetti? Procedere ad un ulteriore miglioramento strutturale dell’impianto anche perché il patron Carlo Rivetti è stato molto chiaro in proposito: “Io ho preso il Modena perché voglio restituire qualcosa al territorio” ed in questa ottica vi è un possibile ammodernamento del Braglia che viaggia di pari passo all’obiettivo sportivo di raggiungere quanto prima la serie B.

Il calcio è un veicolo anche per fare affari, la suddivisione delle aree è stata fatta anche per favorire una sinergia tra i vari sponsor. È proprio per dare seguito ad una loro richiesta che il Modena FC organizza un paio di incontri annuali con tutti i partner commerciali, i cosiddetti B2B meetings, un’occasione per approfondire la conoscenza, per scambiare idee e perché no per creare anche eventuali collaborazioni.

Il dogma societario è chiaro, si vince in campo ma fuori dal terreno in ogni area di competenza l’accoglienza è di primaria importanza. L’obiettivo futuro è quello di far vivere il Braglia alla città tutta la settimana creando aree ad hoc, eventi su misura anche in considerazione della sua location, a pochi passi dal centro storico e poco distante dalla Ghirlandina.

Nell’Emilia gialloblù le parole d’ordine sono: famiglia, ospitalità e cura dei dettagli.

A cura di Massimiliano Francioni