Montevarchi, omaggio all’ex Malotti: “Mille focaccine in faccia a chi ci vuole male”

Il comunicato della Curva Sud

Striscione tifosi Aquila Montevarchi
12 Dicembre 2022

Redazione - Autore

Nel calcio dei tempi moderni spesso la riconoscenza è quella che il più delle volte vien meno. Non è però il caso della storia che vi stiamo per raccontare, e che vede protagonisti Malotti e l’Aquila Montevarchi.

Aquila Montevarchi, striscione per Malotti

Facciamo un passo indietro. È il 3 dicembre quando il club, attraverso i propri canali social, annuncia le dimissioni da parte dell’allenatore Roberto Malotti in seguito alla sconfitta contro il Pontedera. Al suo posto arriva Banchini, e nel giorno dell’esordio del nuovo allenatore contro l’Alessandria ( CLICCA QUI PER RIVEDERE I GOL ), i tifosi hanno deciso di omaggiare chi, alla guida dell’Aquila, ha riportato tra i pro la squadra toscana. Un comunicato netto, chiaro da parte della curva sud del Montevarchi, con riferimento (ironico) all’episodio che vide coinvolto lo stesso Malotti e l’allenatore del Cesena Toscano, ferito a suon di focaccine.

malotti-allenatore-montevarchi

Curva Sud, il comunicato

Questo il comunicato da parte della Curva Sud per Malotti: “…quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà…”. Così diceva lo scrittore Leonardo Sciascia in uno dei suoi romanzi più famosi. E questa “classificazione” la si può sicuramente applicare anche al mondo del calcio… un mondo sempre più popolato da mezz’uomini, ominicchi e quaquaraquà. Oggi però abbiamo reso omaggio a un uomo, un uomo vero, una persona “di altri tempi” con la quale ci siamo trovati da subito a meraviglia. Se oggi siamo in serie C a lottarcela per il secondo anno di seguito gran parte del merito va alla “garra” di Roberto Malotti, a quanto riteneva importante che i suoi giocatori fossero consapevoli dei 120 anni di storia della maglia che indossavano.
Dopo tanti anni di sofferenza ci hai fatto rigodere come nessuno di noi si sarebbe mai aspettato, ci hai restituito quella dignità calpestata da troppi quaquaraquà. Chi ha pianto perché ha dovuto lasciare questi colori non potrà mai essere dimenticato…mister Malotti, per noi avrai sempre un posto nel cuore e le porte aperte. Speriamo di ritrovarci un giorno con il sorriso sulla faccia, i tuoi problemi di salute risolti a brindare insieme ai nostri colori…magari in quella cena che ci avevi promesso a Gavorrano… che pensavi che ci dimenticassimo? (Si scherza, eh)… In bocca al lupo mister, per la tua vita e il tuo futuro… e mille focaccine in faccia a chi ci vuole malegrazie di tutto Roberto!“.