Pablo Gonzalez, dal gol a San Siro contro il Milan alla A col Siena: la storia del “re” di Novara

La storia del capitano dei piemontesi

Gonzalez Novara
15 Luglio 2022

Redazione - Autore

Ogni squadra di calcio che si rispetti ha una sua bandiera. Totti e la Roma, Del Piero e la Juventus, Zanetti e l’Inter o Maldini e il Milan. Anche il Novara ha la sua: si chiama Pablo Andrés Gonzalez. Argentino classe 1985 è il capitano della formazione piemontese, ripartito dopo l’esclusione dal campionato di Serie C del 2021. Con gli azzurri l’attaccante ha giocato quasi in tutte le categorie, dalla Serie D alla B.

Novara-Gonzalez: un’amore nato nel 2009

Quando si parla di calcio e si pensa alla parola “Novara” è difficile non associare questa squadra a Pablo Gonzalez. Capitano degli azzurri e bandiera storica che oggi vuole ancora sognare nel capoluogo piemontese. Un rapporto d’amore a prima vista quello fra il club e l’attaccante, fin da quell’estate 2009 quando Gonzalez arriva in Lega Pro Prima Divisione dal Grupo Universitario de Tandil in Argentina (e da una breve parentesi svizzera nel Locarno). Quel gruppo è gestito dal “mago delle promozioni”: Attilio Tesser, che lo inserisce negli schemi giusti, facendolo diventare una macchina da gol. Nel 2010-11, l’anno del ritorno in B del Novara dopo 34 anni, l’argentino mette a segno 15 reti e trascina gli azzurri al terzo posto. Ai playoff per la promozione in Serie A l’attaccante fa ancora sentire la sua presenza. Suo uno dei gol decisivi in finale playoff contro il Padova di Dal Canto ed El Shaarawy. Una sassata su calcio di punizione che ancora, rivedendolo, fa tremare le porte del Silvio Piola. 

Che emozioni in quel Milan-Novara di Coppa Italia…

Come già detto nel 2009-10 inizia la storia di amore tra Gonzalez e Novara. Ed è sempre in quell’anno che il club scrive una delle pagine più belle della sua storia calcistica. In quella meravigliosa annata, culminata con il primo posto nel Girone A di Lega Pro Prima Divisione, anche in Coppa Italia il cammino è stato da sogno. Battute Pescina, Modena, Parma e Siena, tutte squadre superiori sulla carta ai ragazzi di Attilio Tesser. Un percorso che li porta dritti alla “scala del calcio italiano”: San Siro. Di fronte agli azzurri c’è il Milan di Leonardo. Con un Meazza con 15.000 spettatori, alle 16.00 di un freddo pomeriggio del 13 gennaio 2010, va in scena un insolito match di ottavi di finale tra Milan e, appunto, il Novara. Dopo il vantaggio di Pippo Inzaghi al 11′, ma al 46′ gli ospiti pareggiano e indovinate con chi? Proprio con Gonzalez, nella stessa porta in cui hanno segnato campioni come Ronaldinho e Van Basten. Poco importa se Flamini nel finale di gara segna il gol vittoria, per i tifosi piemontesi è già festa grande.  “Per Novara quello era un giorno di festa – dice l’attaccante a SerieD24 – non contava il risultato e fu bellissimo vedere tanti tifosi in trasferta.”

tesser modena

Credit foto: Modena F.C. 2018

Gonzalez, la Serie A a Siena e il gol in Europa col Palermo di Pioli

Solo una breve parentesi ha tenuto lontano Gonzalez e il Novara. Infatti, dopo la meravigliosa annata in B in Piemonte, il cartellino dell’argentino è di proprietà del Palermo, che lo aveva acquistato per cinque milioni di euro il 31 gennaio 2011 lasciandolo in prestito agli azzurri. Dopo i festeggiamenti per la promozione in Serie A il calciatore si trasferisce in Sicilia e parte in ritiro coi rosanero di Stefano Pioli. Infatti, sotto la guida dell’attuale allenatore del Milan, l’attaccante fa il suo esordio in Europa League, al terzo turno contro gli svizzeri del Thun. In quella gara Gonzalez segna il primo e unico gol con i siciliani, dopo di ché passa in prestito al Siena di Giuseppe Sannino.

In Toscana Gonzalez esordisce in Serie A e non dimentica quando Sannino gli indica di marcare Pirlo, ai tempi centrocampista della Juventus: “Fu la mia prima partita in Serie A e mi toccò affrontare la Juventus. Il mister mi chiese di marcare Pirlo dicendomi di non fargli toccare il pallone. Inutile dire che non ho mai visto la palla, ho fatto tanti chilometri a vuoto e sono uscito al 70′ con i crampi. Andrea aveva una velocità di pensiero impressionante. In campo cammina ma non aveva bisogno di andare a grandi falcate. Ricordo che a fine partita non era neanche sudato, poteva benissimo vestirsi e andare ad un matrimonio. Anche se feci una fatica terribile sono felice di averlo incontrato sul campo”.

La ripartenza del Novara

La storia di Pablo Gonzalez cammina di passo in passo con quella del Novara. Dal 2012 al 2016 l’attaccante ritorna in azzurro, a casa sua. In B lui si diverte e fa divertire i suoi tifosi che coltivano un bis di una nuova promozione. Ma l’esito, questa volta, è ben diverso. Nel 2014 la squadra retrocede in Serie C, ma il capitano non lascia la barca affondare. Con i suoi gol e la sua esperienza aiuta il club a ritornare immediatamente in Serie B. 

Poi un’altra parentesi nella vicina Alessandria in Serie C, prima ancora di ritornare per la terza volta a Novara, però stavolta in terza serie. La promozione viene sfiorata nel 2020, con la Reggiana che elimina i piemontesi in semifinale playoff. Poi l’estate del 2021 consegna un dramma sportivo per la città e i suoi tifosi: l’esclusione dal professionismo per inadempienze finanziarie. Quindi il Novara riparte dalla Serie D, con Marchionni allenatore e in campo con ancora il suo capitano, Pablo Gonzalez.

337 presenze con questa maglia, 97 gol in Serie B, C e D. Un’amore per questa squadra che lo rende un ragazzino, sognando ancora di vivere notti magiche con la fascia da capitano al braccio.

A cura di Federico Rosa