Da bandiera della giovane Inter a pilastro del Foggia: il viaggio di Sciacca, sognando Samuel

Il difensore "dai piedi buoni" che ha conquistato Zeman

30 Marzo 2022

Antonio Salomone - Autore

“L’eleganza è un atteggiamento”, può appartenere a tutti, anche a chi di mestiere fa il difensore: parliamo di Sciacca, in gol nell’ultima partita del Foggia. La prima gioia in stagione. Un punto di riferimento per Zeman, in entrambe le fasi del gioco, vista la sua tecnica. La sua carriera è incominciata all’insegna del viaggio, per necessità. Un percorso da Selinunte a Desio, in provincia di Milano. Chilometri che gli hanno cambiato la vita.

Credits: Foto Antonellis

La crescita all’Inter e la chiamata di Mancini

Un giovane ragazzo sogna ad occhi aperti, molti riescono a trasformare i loro desideri in realtà. Molto importante è il tempismo, come nel caso di Sciacca. Un provino gli ha aperto il “cassetto”, per poi non chiuderlo più. Tanta strada con l’Inter Primavera fino a diventarne anche il capitano. Punto di riferimento per altri ragazzi, nonostante la giovane età, mascherata dalla personalità. Si distingue e viene convocato anche dalle Nazionali Under.

L’Inter ha prodotto in quegli anni molti papabili talenti, tra questi anche Bonazzoli. Sciacca ha bruciato le tappe e ha colpito anche Mancini, allora allenatore della prima squadra. L’attuale ct della Nazionale è molto attento ai giovani e l’ha dimostrato anche in quella circostanza. Tanto da convocare Sciacca sia in Serie A sia in Europa League.

L’idolo Samuel

La promozione con i “grandi” gli ha permesso di allenarsi insieme al suo idolo Samuel: “Ho avuto il piacere di vederlo dal vivo, allenandomi insieme. Le analogie con il mio modo di giocare? Beh, credo ce ne siano poche. Dovrei essere più arcigno come lo era lui. Io sono più da impostazione, lui più un marcatore. Ma credo sia in ogni modo da imitare”.

Sciacca non è poi riuscito a fare il passo decisivo per restare con i campioni: “Delle volte si tende ad esaltare troppo un ragazzo quando poi il calcio vero è un altro mondo. Io me ne sono reso conto appena sono uscito dal settore giovanile. Inizi a giocare più per i tre punti ed è un tipo di calcio diverso“.

Credits: Foto Antonellis

La vita da leader al Foggia

Ora al Foggia è un pilastro della formazione di Zeman. Sempre titolare, fermato solo dagli infortuni che l’hanno costretto a vedere qualche partita da casa. È solo un classe ’96, ma sembra che giochi da una vita. Un elemento con le sue caratteristiche si è rivelato molto importante per il calcio del boemo. Per ora ha segnato soltanto un gol in campionato, nell’ultima partita contro il Campobasso, ma viste le sue qualità lo score dei “bonus” potrebbe aumentare. Ora manca poco alla fine della corsa e i pugliesi si godono un momentaneo settimo posto. Rialzarsi dopo un periodo complicato non è scontato, i rossoneri lo hanno fatto ed ora, guidati anche da Sciacca, non vogliono più perdere l’equilibrio.

A cura di Antonio Salomone