35 minuti per lasciare il segno: il Gubbio scopre Spalluto

20 Ottobre 2021

Redazione - Autore

È la scoperta più bella della partita di mercoledì sera del Gubbio, nella vittoria contro la Carrarese c’è da sottolineare la rete di Samuele Francesco Spalluto, la prima tra i pro.

Ma chi è Spalluto? Nasce il 15 febbraio 2001 a San Pietro Vernotico, in Puglia, come Thiago Alcantara. Cresciuto a Trepuzzi, Spalluto ha iniziato tardi a giocare a calcio. Ci giocava con gli amici nel piazzale dietro casa, ma il suo primo sport è stato il kick boxing. Poi le prime partite nella squadra del paese a 12 anni e il passaggio alla Corvino Academy, scuola calcio dell’ex ds viola Pantaleo Corvino, dalla quale era passato anche il romanista Amadou Diawara. Ma è nel 2016 al Torneo Giovanissimi del Salento “Coppa San Michele Arcangelo” che Spalluto inizia a mostrare le sue qualità da goleador con la maglia del Lecce: 16 reti e titolo di capocannoniere, come premio un biglietto di sola andata, destinazione Firenze.

Il viaggio di Spalluto: da Firenze a Gubbio

I primi anni nel capoluogo toscano non sono stati semplici. 6 gol in 18 presenze tra Allievi A e B, prima di stare quasi due anni fermo al momento del passaggio in Primavera. Tante panchine e tribune tra il 2018 e il 2020, ma non si è mai arreso. “Samuele è un ragazzo che va preso come esempio positivo – diceva di lui nel 2019 Emiliano Bigica, ex allenatore della Primavera viola – ha fatto due anni senza mai vedere il campo, però si è sempre allenato ed è sempre stato rispettoso. Sente questa maglia come una seconda pelle. Ha avuto la possibilità di giocare e sta ripagando la fiducia che gli ho dato. Sono molto felice per lui. Spero che gli altri miei giocatori abbiano quell’umiltà necessaria per imparare da lui”.

Da Vlahovic a Spallimovic

Al suo posto in campo con la 9 c’era un certo Dusan Vlahovic. Un anno di differenza tra i due e stili di gioco diversi. Spalluto è meno tecnico e talentuoso del serbo, ma molto abile in area di rigore e molto generoso. Anche per questo si è sempre fatto ben volere all’interno del gruppo. “Mi ispiro a Vlahovic. E’ stato mio compagno nelle scorse stagioni ed è un punto di riferimento per la sua determinazione e per la sua cattiveria sia in allenamento che in partita – raccontava – ogni tanto continuo a sentirlo ed è un ragazzo d’oro”. Gli idoli però restano Ibrahimovic e Higuain ed è per questo che su Instagram usava i nickname ‘Spallimovic’ ed ‘El Pipa’.

Dopo le annate con Bigica, Spalluto è rimasto a Firenze come uno dei cinque fuoriquota a disposizione di Alberto Aquilani. L’ex centrocampista di Roma e Liverpool gli ha dato fiducia e minuti, lui ha risposto da centravanti regalandogli il secondo trofeo da allenatore. 7 gol e 6 assist in 15 presenze nel campionato Primavera 1, che dimostrano la crescita a livello realizzativo, ma soprattutto nel rendersi prezioso alla manovra della squadra.

A gennaio 2021 c’era stata la possibilità di lasciare Firenze in prestito, ma ha preferito concludere la stagione in maglia viola, stagione chiusa con la vittoria della coppa Italia Primavera e con Samuele che sigla una doppietta decisiva in finale contro la Lazio al Tardini. Poi in estate ecco l’interesse del Gubbio, che lo strappa ad una nutrita concorrenza e lo acquisisce in prestito dalla viola.


Quattro le presenze nel girone B di Serie C fino a questo momento per Samuele, che sta rubando i segreti del mestiere ad attaccanti del calibro di Sarao e Doudou Mangni e mercoledì sera la gioia del primo gol tra i professionisti, con la zampata rapace del centravanti d’area contro la Carrarese.


Il primo di una lunga serie? Se lo augurano tutti, Samuele, il Gubbio e la Fiorentina.

A cura di Massimiliano Francioni