Dall’esordio con l’Inter al “diamantismo” con la Lucchese: Belloni si esalta con il numero di Messi

Stramaccioni lo fece esordire con l'Inter in una partita di Coppa Italia

4 Aprile 2022

Redazione - Autore

Sette risultati utili nelle ultime otto partite, così la Lucchese sogna quei playoff che non agguanta dal 2017. Il nono posto in classifica attuale dice tutto sulla stagione dei toscani, che neanche un anno fa retrocedevano in Serie D. L’ultima vittoria, quella in casa col Pescara, conferma quanto di grandioso fatto con le big del campionato. Dal Modena alla Reggiana, tutte hanno lasciato punti quando si sono trovate davanti la Lucchese. A trascinarla ecco anche Niccolò Belloni, ala destra classe 1994 alla quinta rete in campionato.

Credit: Uff. stampa Lucchese

Dalla cantera dell’Inter alla dimensione Serie C

Belloni inizia il proprio viaggio nel mondo del calcio nel 2008, quando la Pinetina di Appiano Gentile accoglie per la prima volta un allora quattordicenne talento dello Spezia. In nerazzurro Belloni ha la possibilità di mettersi in mostra e fare esperienza. Un’ala destra di piede mancino, ma schierabile su tutto il fronte della trequarti: un concentrato di tecnica e dribbling che non lascia indifferente Andrea Stramaccioni, allora allenatore della prima squadra dell’Inter.

Db Milano 17/04/2013 – coppa Italia / Inter-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Niccolo’ Belloni

Sarà lui, infatti, a concedere a Belloni i primi minuti in un match ufficiale, dopo le innumerevoli convocazioni e panchine tra Europa League e Serie A. Il 17 aprile 2013 arriva dunque il primo, vero salto nel calcio dei “grandi”, quando al minuto 87 della sfida di Coppa Italia tra Roma e Inter, il classe ’94 di Massa viene chiamato a sostituire Andrea Ranocchia. “Sono contento dell’esordio, giocare su questo campo dove hanno giocato tanti campioni è una soddisfazione grandissima. Mi dispiace per il risultato e per l’eliminazione”, dirà nel post partita ai canali ufficiali nerazzurri. Certo è che quello è stato un grande traguardo della sua carriera nerazzurra che lo vedrà coinvolto a livello giovanile anche alla vittoria della Next Generation, in compagnia di calciatori come Benassi, Garritano, Duncan e Mbaye. Ricordi e passato, di quelli che aiutano a crescere. Come i consigli di un giocatore in particolare: “Juan Jesus mi è stato molto vicino”, parole (di allora) del giovane Belloni.

Il girovagare in Serie B

Dopo una prima comproprietà a Modena, e tanti prestiti successivi sempre in Serie B, da Vercelli a Carpi, passando per Terni ed Avellino, arriva il momento della definitiva separazione tra Belloni e la casa madre Inter. Esperienze in cadetteria che con alterne fortune formano l’estroso trequartista toscano, consentendogli anche di militare nelle selezioni giovanili azzurre. Dal 2012 al 2013 sono 6 le presenze messe a referto con l’Under19, mentre ancora nel 2013, l’allora ct Evani decide di convocare Belloni per l’Under20.

Non arriverà mai, sfortunatamente, la piazza giusta per una consacrazione voluta e di certo meritata: Belloni decide, dunque, di affrontare la sfida Serie C ed accettare l’Arezzo.

Il nuovo leader della Lucchese

Tre anni in amaranto e 68 presenze: la storia d’amore tra l’esterno scuola Inter e la squadra toscana termina con uno score non indifferente di 11 gol e 5 assist. La scorsa estate il passaggio alla Lucchese, con Belloni pronto a rilanciarsi in rossonero dopo la scadenza del proprio contratto. Colori avversi, ma stessa voglia di fare la differenza all’interno di un gruppo giovane e ambizioso.

Una prima parte di stagione in chiaroscuro, tra problemi fisici e un feeling con l’ambiente che non sembra voler scoccare: avvisaglie, però, letteralmente spazzate via dal nuovo anno. A partire da gennaio, infatti, sono già 5 i gol realizzati, conditi da 3 assist, per un bottino che rilancia con vigore Belloni e i suoi alla ricerca di un piazzamento playoff. Alle spalle problemi e incomprensioni, il numero 30 rossonero è diventato fondamentale

Il finale della Lucchese è ancora tutto da scrivere, ma la penna sembra esser stata già designata. La firma, quella di Niccolò Belloni.

A cura di Pietro Marchesano