La storia sul prato dell’Orogel Stadium: cosa è successo

Gonfaloni, stemmi e costumi antichi: la "Giostra dell'Incontro" omaggia la stagione e la promozione del Cesena

Cesena cdc
16 Aprile 2024

Alvise Gualtieri - Autore

Cosa ci fanno gonfaloni, stemmi, costumi d’epoca medievale e risorgimentale su un campo da calcio di uno stadio di Serie C? Per risposte esatte recarsi all’Orogel Stadium di Cesena dove, nel contesto di una stagione a dir poco “storica” per il club romagnolo in termini di numeri e risultati, la storia stessa ha deciso di fare visita agli spettatori. All’intervallo del match con la Recanatese nel posticipo della 36^giornata di campionato il pubblico ha potuto assistere a una sfilata di tradizione e cultura della città. Una delegazione dell’associazione Giostra di Cesena ha portato sul prato del Dino Manuzzi un’anticipazione dell’evento “Giostra dell’Incontro” che dal 2016 è tornato ad animare la centralissima Piazza del Popolo.

Cesena

Le fonti

La stagione del Cesena è di quelle in cui l’aggettivo “storico” non è, forse, mai stato così azzeccato. Serie B conquistata con quattro giornate di anticipo sul termine della regular season, record di gol segnati: 77 con i tre rifilati alla Recanatese nel posticipo della 36^giornata, miglior difesa dell’intera Lega Pro e seconda in Italia dietro solo all’Inter di Inzaghi prossimo a cucirsi la seconda stella su petto. E poi le 29 vittorie; non c’è almanacco tra i faldoni di Via Spadolini che racconti nulla di simile. La porta inviolata per oltre 800 minuti. Le 20 reti di Shpendi che in Serie C vuol dire stampare il proprio nome nel gotha dei bomber di Romagna. L’importanza della panchina manifestata dall’essere la squadra che decide più partite con un gol o un assist vincente di un subentrante. Insomma, le fonti non mancano. E la storia di sa, si ricostruisce attraverso le fonti. Ma “mai al mondo” – come direbbero lungo il Savio – qualcuno avrebbe potuto pensare che dopo aver scritto pagine di storia sportiva e cittadina questo Cesena venisse addirittura cercato dalla storia stessa.

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Cesena e Recanatese fanno un salto nel passato

Un salto indietro nel tempo. Tra musiche allegoriche, rievocative e costumi della tradizione. All’intervallo del match fra Cesena e Recanatese – vinto dai bianconeri grazie alla doppietta di Berti e al gol di Corazza l’Orogel Stadium si trasforma in una piazza. Di quelle descritte nei sussidiari delle scuole elementari dove tra cavalli, spade, armature e gonfaloni tutti i bambini viaggiano nella fantasia. Succede anche su un campo da calcio, in Lega Pro al cospetto di professionisti del pallone. Gli spettatori del Manuzzi, infatti, hanno potuto godere di un’anticipazione dello spettacolo servito dalla tradizionale “Giostra dell’Incontro”. Nato come palio – simile in tutto e per tutto, fuorché nelle dimensioni, a quello più celebre di Siena – nell’arco dei secoli si è diffuso come festa della città di Cesena.

Come il termine antico “giostra” richiama nel corso delle epoche. Oltre alla tradizionale corsa dei cavalli nella principale Piazza del Popolo venivano organizzati, banchetti, giochi e spettacoli che coinvolgono tutta la cittadinanza. Dal borghese al popolano fino alle cariche ecclesiastiche e i signori. Ogni quartiere – all’epoca definiti Rioni – proponeva qualcosa di curioso, di caratteristico e che richiamasse alla propria identità e lo metteva al servizio degli altri. Nel segno della socialità e della convivialità cittadina. E questo è accaduto anche all’Orogel Stadium, dove una delegazione dell’Associazione “Giostra di Cesena” ha deciso di omaggiare la “cavalcata” degli uomini di Toscano verso la Serie B a modo suo. Una promozione storica…e non sembra solo un aggettivo.

Cesena squadra credit
Credit: Luigi Rega

La tradizione

La “Giostra dell’Incontro” è una tradizione iniziata in epoca medievale protrattasi fino al Risorgimento. Veniva organizzata ogni anno a cavallo tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Il palio si svolgeva in Piazza del Popolo dove ogni Rione presentava stemmi e gonfaloni e portava un fantino in gara. Era un’occasione che riuniva tutta la popolazione della città di Cesena che ha raccontato, nell’arco delle sue edizioni, anche alcuni aspetti dei cambiamenti storici, culturali, economici e sociali della gente del posto. Una manifestazione nella quale il ricco diventava umile per un giorno e viceversa. Perché, per l’appunto, era la festa di Cesena. La tradizione si interruppe nel 1839 ed è stata riproposta solo nel 2014 grazie alle ricerche e alla passione profusa dall’associazione “Giostra di Cesena” che dopo un accurato studio e approfondimento delle fonti conservate nell’Archivio di Stato della città è riuscita a ricostruire quanto accaduto nei secoli. Oggi, la “giostra” si svolge tutti gli anni nelle prime due settimane di settembre col patrocinio dell’Amministrazione comunale. Quest’anno, tuttavia, un Cesena da Serie B ha anticipato, persino, il corso della storia.