Home » Basso profilo, “Dybala Mask” e la sua Pergo: Fiorenzuola, la “riconoscenza” di Morello

Basso profilo, “Dybala Mask” e la sua Pergo: Fiorenzuola, la “riconoscenza” di Morello

Fiorenzuola Morello

Credit: foto di Claudio Cavalli

Per crescere, ambire, guardare avanti e convincersi di poter raggiungere dei traguardi è essenziale non farsi condizionare dal passato. Esperienze, incontri o ricordi sono stimoli, non ostacoli. Lo sa Mattia Morello, esterno d’attacco del Fiorenzuola, che nell’ultima giornata di campionato si è trovato di fronte all’avversario più ostico: la sua storia. Che si cela dietro i colori gialloblù della Pergolettese e racconta di un piccolo Mattia pieno di entusiasmo; avvolto nella gioia di calciare un pallone per la sola sensazione di piacere che passo dopo passo, stagione dopo stagione, diventa sempre più una necessità. Giocare a calcio per star bene. Sempre lì, in quel piccolo quartiere di Crema che dà il nome alla squadra locale: Pergoletto. Qui Morello inizia a spargere i semi del suo rigoglioso viaggio all’inseguimento di un sogno. E da lì continua. Il passato è l’ossigeno per rincorrere il futuro.

Fiorenzuola Morello
Credit: foto di Claudio Cavalli

Un “grazie” che guarda avanti: il senso del gol alla Pergolettese

Nessun cerchio che si chiude. Nessuna fine. Il gol di Mattia Morello, attaccante esterno del Fiorenzuola, alla Pergolettese è l’esatta trama che il ragazzo s’immagina quando decide di scrivere la parola “arrivederci” a quello che lui stesso definisce “un viaggio bellissimo”. Da Treviglio al quartiere Pergoletto di Crema. È questo il tragitto che conduce il classe 1999 ad esaudire il suo sogno. Un disegno bozzato per la prima volta quando ha ancora solo otto anni. Nella nativa provincia bergamasca fa la sua prima conoscenza con quel pallone che lo porterà a indossare la maglia gialloblù. Non la sfilerà per l’intera decade successiva. Un periodo di costante ricerca della strada per raggiungere quello che, selezione dopo selezione, inizia a trasformarsi in un obiettivo. Nel mezzo due anni di distacco forzato passando alla Tritium per il fallimento della società cremasca. Ma a prevalere sarà l’invincibile forza d’attrazione dei legami. Una potenza capace di vincere le contingenze più pressanti. La Pergolettese conoscerà nuova vita e Mattia rientrerà lì dove sa di stare bene. Svolge tutta la trafila giovanile fra i campi del Pergoletto. Con il suo entusiasmo e la sua grinta in campo scala le gerarchie. E quelle due dita fra naso e labbra iniziano a non essere più solo fantasia, ma diventano cabala da ripetere dopo ogni gol. Paulo Dybala ispira, Morello…aspira. La rete alla Pergo nella 26^ giornata di campionato l’istantanea di un viaggio che continua sulle orme del passato; al quale Mattia Morello guarda con gli occhi della riconoscenza.

Morello e la Pergo: le emozioni di un viaggio

Morello viene spesso aggregato ai più grandi e nel 2017 fa il suo esordio nella prima squadra della Pergolettese. È Serie D. Il campionato della formazione. Merito di Luciano De Paola. Allenatore capace di dare la svolta alla crescita del ragazzo. Mentalità, convinzione e fisico: gli aspetti sui quali bisogna insistere. Un primo anno intenso con 23 presenze a referto e la conquista della fiducia dell’ambiente. Prestazioni tanto interessanti da convincere anche il selezionatore della Rappresentativa Serie D Tiziano Da Patre a portarlo con sé al Torneo di Viareggio. Dal quale, il giovane esterno tornerà e diventerà un punto fermo della formazione cremasca. Oltre 30 volte in campo 8 gol e 5 assist. Stagione che lo stesso giocatore definirà come la migliore a livello personale. 2018-2019, l’annata della vera presa d’atto di essere nel posto giusto.

Non solo perché al termine del campionato la Pergolettese conquisterà una storica promozione in Serie C grazie a un gol di Mattia nella finale spareggio col Modena, ma perché è anche l’occasione per fare i conti col presente. Sulla panchina siede Matteo Contini. Quello stesso Contini che fino all’anno precedente è uno dei punti di riferimento nello spogliatoio gialloblù così come in campo. Sotto l’egida dell’ex difensore – fra le altre di Atalanta e Napoli – arriva lo switch tattico essenziale affinché il giocatore possa sprigionare tutte le sue caratteristiche. La fascia sinistra dovrà diventare la sua comfort-zone dalla quale gli sarà consentito uscire per provare a scaricare il suo delicatissimo e preciso piede destro verso la porta. Così Mattia vede diventare realtà il “sogno del Pergoletto”. Con 34 gare ufficiali giocate nel primo campionato fra i professionisti e una salvezza ai play-out. Poi un’altra senza play-out, fino allo storico piazzamento nei playoff.

Fiorenzuola Morello
Credit: foto di Claudio Cavalli

Fra intrecci futuri e peso del passato c’è di mezzo il Fiorenzuola: “il viaggio bellissimo” di Morello continua

Il tempo scorre, ma Morello e il gialloblù sono sempre più uno l’essenza dell’altro. Uniti dall’importanza delle prestazioni, dai gol e dalla passione del ragazzo verso quei colori. Ma il potenziale dell’atleta è palpabile. Se ne accorge anche la frangia più nobile del calcio nostrano. Su tutti il Napoli che avanza una proposta alla società e al ragazzo. L’acquisto del suo cartellino e l’immediato trasferimento in prestito al Bari in Serie B (IL RETROSCENA). Dove altre realtà si stanno muovendo in contemporanea: Ascoli, Cittadella, Frosinone e Vicenza (LEGGI QUI). A spuntarla saranno il basso profilo del ragazzo, la maturità del non voler bruciare le tappe e il Fiorenzuola. Dove oggi, è uno dei punti di riferimento dello scacchiere di Tabbiani. Allenatore che non esita a riporre immediata fiducia nelle qualità del giocatore. Tanto da regalargli la maglia da titolare per l’intera stagione 2022-2023. Dove con 5 gol contribuirà alla salvezza della squadra emiliana. Mattia fa ritorno al “Voltini”: lo specchio che riflette il suo presente. E da lì…