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Foggia, dal gol di Di Noia a quello di Markic, passando per Kontek: il racconto delle cinque rimonte playoff allo scadere

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Erano gli anni 30 e Renato Cesarini, ex centrocampista della Juventus, realizzò diversi gol sempre negli ultimi minuti di gioco. Da lì a poco, e fino al giorno d’oggi, l’espressione “Zona Cesarini” venne sempre più utilizzata nel mondo del calcio con riferimento a reti allo scadere. Furono precisamente 5 quelle del giocatore bianconero, così come 5 son state quelle segnate allo stesso modo anche da una squadra di Serie C in questi playoff. “Zona Foggia”: così la si può ormai denominare, perché i rossoneri hanno trovato 5 rimonte nel finale su 7 gare degli spareggi promozione. Un dato singolare e clamoroso, ma allo stesso tempo storico e di fondamentale importanza che ha così proiettato la squadra di Delio Rossi in finale. Di Noia, Kontek e Beretta gli uomini decisivi allo scadere rispettivamente contro Potenza, Cerignola e Crotone, ma in semifinale eccone altri due. Contro il Pescara di Zeman, i gol dei due difensori Rizzo e Markic rispettivamente al 97’ e al 10’ del secondo tempo supplementare. Una cavalcata incredibile quella dei rossoneri, in cui c’è tanta forza, impegno, dedizione e anche… Un po’ di Milan. Il segno è stato lasciato anche da Beretta e Frigerio, due giocatori che hanno dato un grande apporto alla squadra.

Foggia, tutto ebbe inizio contro il Potenza

È un Foggia da batticuore, è un Foggia dalle mille emozioni. Emozioni susseguitesi di volta in volta nel corso di questa post season e che hanno lasciato col fiato sospeso i propri tifosi, fino a farli urlare di gioia nel finale. Arrivato quarto in regular season, il team di Delio Rossi entra in scena nei playoff il 14 maggio nel secondo turno contro il Potenza. I pugliesi sono attendisti, scarichi e macchinosi e offrono una prestazione al di sotto delle aspettative, definibile scialba e opaca, che per poco vanifica quanto di buono era stato fatto in campionato.

Di Noia Foggia
Credit: Calcio Foggia

A 14’ dal termine Talia porta in vantaggio gli ospiti, ma al minuto 87 inizia la prima delle tre rimonte playoff. Lunga sventagliata in avanti di Costa, rinvio sbagliato del portiere Gasparini, palla sul destro di Di Noia e rete del centrocampista da oltre 30 metri al minuto 87. Lo Zaccheria va in delirio, inconscio ancora però, di cosa avrebbe riservato il futuro. Il Foggia è vivo e va avanti.

Foggia, l’impresa contro il Cerignola e il film del match

Otto giorni dopo la gara giocata contro il Potenza, c’è un match entrato di diritto nella storia del club. Il Foggia è chiamato a ribaltare il pesante ko per 4-1 subito all’andata contro l’Audace Cerignola: serve una vittoria con 3 gol di scarto per passare il turno. Attorno ai sostenitori rossoneri c’è tanto scetticismo. Le prestazioni nelle prime due partite playoff non passano inosservate, e a queste si aggiungono anche le indisponibilità di titolarissimi come Ogunseye e Garattoni. Ma ecco, che a far la differenza da questo momento in poi sono due scuola Milan, nonché Marco Frigerio e Giacomo Beretta.

Esultanza Foggia

Circa 6 mila spettatori presenti allo Zaccheria per il derby di Capitanata, con un primo tempo che non regala molte emozioni e in cui regna la paura. Nella ripresa però succede l’impensabile. Schenetti da il là alla clamorosa rimonta al 79’, riaprendo di fatto i giochi. Al minuto 93 si accendono i due ex Milan: Frigerio verticalizza, Beretta gioca di sponda e chiude la combinazione col classe 2001 che non ci pensa due volte e fa partire una sassata col destro da fuori area. Palla all’incrocio e 2-0. Lo Zaccheria è una bolgia, il Foggia ci crede aumentando sempre più i giri del motore e viene poi premiato al 96’ con il tiro vincente di Kontek sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Peralta. I rossoneri strappano con merito il pass per la qualificazione e approdano alla fase nazionale.

La terza rimonta è completata: Frigerio e Beretta lasciano ancora il segno e regalano la semifinale

A completare il quadro pazzesco delle rimonte, non potevano non esserci ancora Beretta e Frigerio. Dopo l’importante prestazione contro il Cerignola e il successo ottenuto all’andata contro il Crotone per 1-0 nel secondo turno della fase nazionale dei playoff, i rossoneri vanno allo Scida con a disposizione due risultati su tre. Primo tempo sottotono e con poche idee, calabresi al contrario più caparbi e determinati, avanti di due gol con Cernigoi e Gigliotti. Anche in questo caso, per l’ennesima volta serve una sorta di impresa. Nel secondo tempo il Crotone crea poco e nulla, il Foggia invece rientra dallo spogliatoio carico, cattivo e con tanto coraggio.

Foggia

Al 5′ della ripresa subito la rete che dà speranza, la settima firma stagionale di quel Frigerio fondamentale nel gioco rossonero, dotato di intelligenza tattica, intraprendenza, qualità e sostanza. Su corridoio di Iacoponi, il centrocampista segna il 2-1 accorciando le distanze con una precisa conclusione all’incrocio. Sembra la fotocopia del secondo tempo contro l’Audace, avversari quasi sulle gambe e un Foggia più voglioso che mai. Minuto 85, angolo di Costa, palla vagante in area su deviazione imprecisa della difesa rossoblù e girata perfetta di Beretta. È 2-2 allo Scida, il Foggia trova la sua terza rimonta playoff, superando un altro scoglio e approdando in semifinale.

Foggia, altre due reti nel finale: a Pescara ci pensano Rizzo e Markic

Rimonte terminate? La risposta è deducibile dando uno sguardo alle gare precedenti, all’attenzione, alla determinazione e alla caparbietà di questo Foggia che è tutt’altro che arrendevole. Il destino vuole che sia Zeman il prossimo avversario dei rossoneri in semifinale: allo Zaccheria arriva il Pescara per la gara d’andata. Circa 11.500 spettatori, in una gara apertissima e giocata a viso aperto da entrambe le squadre. Termina 2-2, con il Foggia che offre una grande prestazione, crea tanto ma è anche sfortunato. Due i pali colpiti, quelli di Ogunseye e Schenetti. Nella gara di ritorno in Abruzzo si riparte dunque dalla perfetta parità. Partita dai ritmi altissimi, con le due formazioni più che propositive e propense ad attaccare. Al 2′ c’è il gol di Cuppone, il Foggia continua ad attaccare ma senza arrivare ai frutti sperati. Sale la tensione e l’ansia cresce sempre più, ma sta per scoccare l’ora del Foggia.

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Minuto 97, spiovente di Garattoni per Ogunseye, torre dell’attaccante e gol sotto porta di Rizzo. I pugliesi sono ancora vivi e portano la gara ai supplementari scrivendo l’ennesima rimonta. E’ la quarta, ma da lì a poco ne arriva un’altra. Al 6′ del primo tempo supplementare la rete di Desogus che può piegare sulle gambe gli avversari, ma non questo Foggia che con le unghie e con i denti la riacciuffa ancora. A 5 dal termine c’è il gol siglato da chi meno te l’aspetti, ovvero da Markic, difensore entrato nel finale per giocare attaccante. Angolo di Peralta e preciso stacco di testa che vale il 2-2. Il resto è storia, il Foggia vince ai rigori per 3-2 e proprio Desogus, che aveva mandato in Paradiso il Pescara, lo spedisce poi all’Inferno. L’ex Cagliari calcia sopra la traversa e la squadra di Rossi va in finale contro il Lecco.

Dalla compattezza dello spogliatoio agli uomini chiave: la Serie B non è utopia

Sette gare playoff e cinque di queste segnate da reti allo scadere che sono tutte valse la qualificazione. Una squadra unita e compatta, che nonostante le varie defezioni tra infortuni e squalifiche si è rimboccata le maniche, remando verso un unico obiettivo. Tante le pedine fondamentali di questa squadra, dagli esterni Garattoni e Costa all’esperienza di Petermann in mediana, fino alla tecnica di Peralta e al fiuto del gol di Ogunseye. Inamovibile è diventato ormai Frigerio, secondo centrocampista rossonero con più reti dietro il solo Petermann e consacratosi con Delio Rossi. In attacco invece Beretta si è fatto trovar pronto senza far impensierire l’infortunato Ogunseye.

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Credit: Antonellis

Fame, tenacia e determinazione solo alcuni degli ingredienti di questo Foggia che non muore mai, ci ha sempre creduto e vola sulle ali dell’entusiasmo. Tanti i segnali mandati da questa squadra in questa cavalcata ai playoff, delle coincidenze che non possono passare inosservate e che i tifosi sperano possano rivelarsi storiche, indimenticabili e con un lieto fine. Il prossimo ed ultimo scoglio si chiama Lecco: la finale è raggiunta, la Serie B è ormai ad un passo.