Juventus: Aké e company, Allegri aspetta altri “rinforzi”

I giovani in rampa di lancio dei bianconeri

aké juventus
20 Gennaio 2022

Redazione - Autore

Da diverse stagioni la Juventus ha intrapreso una strada importante. L’intuizione dell’U23 è stato un passo decisivo verso un cambiamento radicale del modo di pensare calcio in Italia. I bianconeri, coltivando in casa i propri talenti dopo il percorso in Primavera, hanno deciso di dare più importanza ( rispetto all’usanza comune ) e margine di crescita al vivaio. Una squadra che ha sempre lottato per grandi obiettivi, può e deve puntare sui giovani da inserire nell’organico della prima squadra. Se in questi anni è stata più una necessità che una virtù, deve diventare una parte fondamentale. I giovani forti ci sono e lo dimostrano quelli che in questi mesi hanno trovato spazio tra allenamenti e partite con Massimiliano Allegri. I nomi sono diversi e altri potrebbero intraprendere lo stesso percorso in futuro. Ultimo in ordine di tempo Aké, lanciato nella sfida di Coppa Italia contro la Sampdoria.

Aké, Soulé, Miretti e De Winter: il fiore all’occhiello dell’U23

I quattro nomi sopracitati ormai abbiamo imparato a conoscerli. Allegri qualche settimana fa in conferenza stampa disse: “Tutti vorremmo vincere e lottare per lo scudetto, ma ci sono dei momenti nel calcio in cui devi saper costruire per trovarti nel giro di qualche anno a lottare per il titolo. Esistono i cicli“. Parole chiare e un segnale forte con il pensiero di poter pian piano inserire e far crescere i giovani in prima squadra. In questo, può e deve essere d’aiuto anche l’U23. Sicuramente sono frutti ancora acerbi, ma la loro maturazione può avvenire soltanto giocando ( e sbagliando ) anche con la prima squadra. 

L’errore alla Juventus pesa ma serve per migliorare, e la cosa più importante è come si reagisce allo stesso. La mentalità è fondamentale e la voglia di arrivare deve essere un chiodo fisso nella testa per arrivare alla conferma. Doti che hanno dimostrato in questi mesi i giovani che hanno esordito in bianconero grazie a Max Allegri. Aké, entrato nella sfida di Coppa Italia, ha fatto intravedere le sue qualità: dribbling, velocità e personalità. Rigore procurato e la sensazione che possa tornare utile data l’assenza di Chiesa. De Winter è, forse, quello già pronto per poter stare al fianco di giocatori come De Ligt, Bonucci e Chiellini. Allenarsi con loro è sicuramente un vantaggio per il classe 2002. Fisicità, senso della posizione e intelligenza. Miretti e Soulé hanno avuto sin qui poche chance, minutaggio ridotto ma senza ombra di dubbio sono il futuro della Juventus. L’argentino ha già assaggiato la Nazionale con Messi e Dybala, un segnale forte e chiaro che Scaloni ha voluto mandare. Il 2003 italiano, è uno degli elementi in prospettiva che può davvero fare il “salto” da una stagione all’altra. Estro, visione, talento e fisicità: vederlo giocare è una forma d’arte per i suoi movimenti in campo. 

Non solo i ‘big’ ala Juventus ci sono anche le possibili sorprese

Parlare di Aké, Miretti, Soulé e De Winter è scontato. Sono loro i maggiori indiziati per il futuro, ma il calcio è bello perché sa regalarci delle sorprese. L’U23 offre diverse soluzioni in merito, partendo proprio dal portiere: Franco Israel. Un prospetto interessante e sicuramente uno dei migliori nel suo ruolo e per la sua età. Già in Primavera aveva dato prova di avere talento e una personalità difficile da vedere in un portiere e in futuro potrebbe rientrare nella cerchia dei giocatori da prima squadra. Sempre tra i pali c’è Zsombor Senko, convocato da Allegri in occasione della sfida contro il Napoli. Spostandoci più avanti troviamo Barbieri. La Juventus ha avuto l’occhio lungo e di fatto ha bruciato la concorrenza per il classe 2002. Arrivato dal Novara dove giocava già titolare in C a 17 anni. Difficile fare paragoni e non si vuole farli, ma può ricordarci un po’ De Sciglio, giocatore apprezzato da Allegri. 

Credits Martina Cutrona

In mediana sono tre i nomi su cui si potrebbe puntare: Palumbo, Barrenechea e Caviglia. Gli ultimi frenati da due brutti infortuni, ma giocatori di qualità. Mediano, l’uruguaiano, e mezzala il secondo, potevano sicuramente avere già un percorso più delineato. Nicolussi Caviglia era stato mandato a Parma per giocare, ma la rottura del ginocchio lo ha frenato fino a questa stagione. Stesso discorso per Barrenechea. Palumbo può essere una potenziale sorpresa, siccome è arrivato dall’Udinese, con cui aveva giocato ed esordito in Serie A. Ha sicuramente caratteristiche diverse rispetto ai nomi già menzionati e anche per questo può diventare la carta a sorpresa della Juventus del futuro. Come ultimo nome vogliamo fare quello di Cosimo Da Graca, attaccante strutturato e con il fiuto del gol. Nell’ultimo anno tormentato dalla sfortuna e ultima, ma non meno importante, l’operazione al cuore che lo costringerà a stare fuori un mesetto. Centravanti boa, capace di giocare per la squadra ma anche di segnare in ogni modo. Un quadro generale per descrivere quale futuro attende la Juventus. Ogni tanto per tornare grandi bisogna anche saper rifondare e i bianconeri hanno in casa un arsenale da custodire e lanciare.

A cura di Simone Brianti