Lecco Pordenone, l’invasione di campo del patron Di Nunno e quel precedente del 2018

L'invasione del proprietario dei lombardi e l'episodio accaduto anche 5 anni fa

Lecco Di Nunno
27 Maggio 2023

Redazione - Autore

Durante Lecco-Pordenone è successo di tutto. Dopo l’interruzione della gara per valutarne la sospensione per maltempo, all’87’ di gioco la partita ha subìto un altro stop ma stavolta per l’invasione di campo da parte del patron del Lecco, Di Nunno. Un momento alquanto singolare, che ha tra l’altro ha anche un precedente risalante a qualche anno fa.

di nunno lecco

Il fatto è successo dopo il rigore concesso dal direttore di gara al Pordenone. L’arbitro ha sanzionato un intervento in area di rigore di Zambataro – che ha colpito Deli – mentre provava a rinviare il pallone. Per il direttore di gara non ci sono stati dubbi, nonostante le proteste del Lecco, e ha subito indicato il dischetto. Dagli undici metri poi Burrai non ha sbagliato. Quando il gioco stava per riprendere da centrocampo però ecco Di Nunno entrare in campo. Il proprietario del Lecco è andato dritto dall’arbitro a protestare contro quel rigore concesso e che di fatto ha deciso questa gara di andata del secondo turno nazionale dei playoff di Serie C (QUI risultati e tabellone completo). Dopo qualche minuto, convinto da alcuni elementi dello staff e dai suoi giocatori in campo, Di Nunno ha poi lasciato il campo.

di nunno lecco

Un episodio particolare, che però non si è verificato per la prima volta. C’è infatti un precedente di 5 anni fa, quando lo stesso patron dei lombardi si prese la scena in occasione del derby contro la Pro Patria. Si trattava di una gara ad altissima tensione, con le due squadre allora divise da una manciata di punti. Di Nunno anche in quel caso decise di entrare in campo contestando un episodio e rivolgendosi in modo veemente nei confronti dell’arbitro. Il direttore di gara Monaco espelle il presidente del Lecco, successivamente fermato dal giudice sportivo per due settimane, che venne quindi accompagnato fuori dal terreno di gioco. Le conseguenze per la società furono invece la squalifica del campo per una partita e 2.500 euro di multa.