Padova, Oddo si presenta: “Mi metto in discussione. Qui si deve vincere”

"Questa piazza ha tanta voglia di tornare a vivere il calcio vero"

padova oddo
25 Febbraio 2022

Redazione - Autore

L’ultimo cambio su una panchina di Serie C ha visto protagonista il Padova che ha accolto Massimo Oddo. Il nuovo allenatore del club veneto si è presentato alla stampa e, tra obiettivi e voglia di rimettersi in discussione, ha subito chiarito: “La categoria non mi spaventa, il calcio è bello sempre”.

“Si può fare un bel lavoro, di scelte ne ho sbagliate tante, indovinate altre. Il coraggio non mi è mai mancato, l’allenatore precedente ha fatto tanti punti con una squadra costruita per vincere – ha spiegato Oddo in conferenza -. Situazione inedita? Io non credo che sia la prima volta, a Perugia son stato mandato via da 6° in classifica, siam sempre stati dentro i playoff, ma a volte si presentano dinamiche non tecniche. Nel mio caso cerco di portare la mia idea calcistica, la squadra l’ho vista e seguita anche dal vivo, con il SudTirol. Penso che il Padova abbia dei giocatori che funzionano con la mia idea. Un allenatore deve avere l’opportunità di lavorare bene, in questo caso la mia scelta è stata fatta perché sono convinto. Poi è tutto relativo, un conto è vederli da fuori e un conto è allenarli”.

Oddo e il contratto col Padova

“Penso che la gente mi deve conoscere, non voglio un contratto pluriennale e non ho chiesto opzioni. Ci guardiamo, ci conosciamo e se ne riparlerà. Ho avuto esperienze negative in questi anni e non credo nei progetti contrattuali, i progetti delle società sono diversi, poi il progetto si crea se si lavora bene insieme. Mi metto in discussione, cerco di piacere ai calciatori, alla società, alla gente e ai tifosi. Proviamo a far divertire anche. Qui bisogna vincere, ma è più facile se giochi un buon calcio. Arrivo qui con grande umiltà.

Pavanel? Se raggiungessimo l’obiettivo il merito sarebbe anche suo. Serie C mai fatta in carriera? Il calcio è bello in tutte le categorie, la categoria non conta se bisogna restarci poco. Dalle brutte avventure si possono solo trarre benefici. Credo tantissimo nella condizione fisica di una squadra di calcio, tante squadre diventano ostiche per la quantità più che per la qualità. Ovviamente in poco tempo non si può stravolgere una strategia impostata in una certa maniera dall’inizio, il preparatore atletico è lo stesso proprio per questo”.

Credit: padovacalcio.it

“Playoff? Ci vogliono convinzione e autostima”

“Credo che la piazza di Padova abbia tanta voglia di rivivere il calcio “vero”, vogliamo parlare di calcio di alto livello, c’è stato e qualsiasi tifosi di qualsiasi squadra dovrebbe stare a quei livelli. La depressione è normale, ma l’obiettivo è chiaro.

Playoff? Ne ho fatti parecchi. L’approccio era sicuramente diverso da calciatore, bisogna avere una squadra forte, ci vuole fortuna, lo sappiamo entrambi. Ci vuole convinzione, autostima. Bisogna arrivare all’appuntamento in condizioni buone. L’ambiente è importante”.