“La tela del pittore”: i talenti scoperti da Renzo Castagnini

Da Nainggolan a Lucca, passando per Brunori e Soleri

7 Giugno 2023

Redazione - Autore

Da sempre soprannominato il pittore, per come ha saputo “dipingere” le sue squadre con colpi di mercato da fine osservatore. Renzo Castagnini riparte da Brescia. Il presidente Cellino ha scelto lui per risollevare le sorti della squadra lombarda appena retrocessa in Lega Pro. Si tratta di un ritorno al passato per il ds dopo l’esperienza dal febbraio del 2015 al settembre del 2017, conclusasi proprio per l’esonero da parte del presidente. Ora i due sono di nuovo pronti a lavorare insieme, con Cellino che è riuscito a convincerlo dopo l’addio di Perinetti.

Renzo Castagnini “il pittore”: chi è l’uomo da cui riparte il Brescia

Appesi gli scarpini al chiodo, Castagnini decide di proseguire nel mondo del calcio con il ruolo di direttore sportivo. La sua è da sempre una carriera trascorsa in club importanti in giro per l’Italia, tra cui Salernitana dove inizia, poi Catania, Cosenza, Genoa, Vicenza e Piacenza, fino a diventare responsabile degli osservatori e del settore giovanile della Juventus dal 2008 al maggio 2010. Ma è a Palermo che lascia maggiormente il segno con il suo lavoro, con la squadra rosanero che riesce a centrare la promozione in serie B, dopo il fallimento del 2019 e la ripartenza tra i dilettanti.

Da Immobile a Lucca: le opere d’arte del pittore

Il suo occhio ha sempre saputo riconoscere il talento, anche se magari ancora acerbo per certi palcoscenici. Ad esempio, negli anni in cui ha lavorato per la Juventus, ha scritto relazioni in merito a Ciro Immobile.  Si rifarà anni dopo con l’opera a cui è più affezionato, “quella cosa che sognavi di realizzare da una vita”, come dice lui. Lorenzo Lucca, centravanti in forza all’Ajax e primo italiano a giocare per la squadra olandese. Scoperto quando ricopriva la carica di ds in Serie D con il Palermo, per Castagnini Lucca è stato il colpo di fulmine della sua carriera. L’evoluzione del percorso di Lucca, passata per Pisa per poi approdare appunto all’Ajax sembra confermare il pensiero e l’idea del ds. Ha sempre avuto fiuto con gli attaccanti Renzi Castagnini, visto che a Palermo ha portato anche altri due diamanti grezzi poi sbocciati in rosanero: Matteo Brunori e Edoardo Soleri. “Hanno tutte le qualità per essere in C solo di passaggio. Soleri lo seguo da quando era in Primavera alla Roma .Brunori lo avevo chiesto al mio amico Cherubini. Sono ragazzi forti, determinati, devono fare solo quel passettino mentale in più…”, si pronunciava così il ds ai nostri microfoni.

Nainggolan e quei colpi mai riusciti a portare a termine alla Juventus

Sempre in giro per il mono e pronto a scovare talenti anche fuori dall’Italia. Come quando nel 2005 durante un viaggio in Belgio notò per primo il talento di un centrocampista che portò subito in Italia, precisamente a Piacenza: Radja Nainggolan. Il piede educato, il baricentro basso e due gambe straordinarie le doti che lo colpirono. Pure in quel caso non si sbagliò, visto che il belga è stato a lungo un protagonista assoluto del nostro campionato. Peccato solo per i giovani Hazard e James Rodriguez, all’epoca consigliati alla Juventus ma profili in quel momento non presi in considerazione dalla società bianconera. E pensare che potevano essere presi a cifre ragionevoli. Ora a Brescia i tifosi sperano che il pittore sia tornato per dipingere e creare come ha sempre fatto nella sua lunga carriera, per restituire alla città quella categoria appena persa.

A cura di Alessio Navarini