Dal caos Covid ai record: il mese da sogno del Sudtirol

Neanche i tanti casi di positività al virus, che hanno costretto la squadra a finire anzitempo il proprio 2021, hanno fermato la marcia impressionante della capolista

esultanza Sudtirol
14 Febbraio 2022

Redazione - Autore

Le squadre forti non diventano vincenti per caso. All’interno del percorso sportivo di un gruppo si nascondono tanti ingredienti, importanti allo stesso modo, che contribuiscono alla buona riuscita di un’impresa. Ingredienti che, a quanto pare, sono presenti in abbondanza nel calderone Sudtirol miscelato quest’anno da Javorcic con il supporto della dirigenza altoatesina.

Javorcic, allenatore del Sudtirol

Non solo la capacità tecnica dei singoli e l’illuminazione tattica della guida in panchina. La forza della squadra prima in classifica nel Girone A di Serie C risiede anche nella straordinaria tenuta mentale e psicologica di un gruppo colpito duramente dal Covid a dicembre.

Un ostacolo sul cammino verso l’obiettivo Serie B che non sembra aver scalfito le convinzioni di un gruppo resosi protagonista di un autentico mese da sogno.

La crisi Covid

Che si voglia definirla resilienza, o semplicemente fame di vittoria, la capacità del Sudtirol di superare così brillantemente le difficoltà di fine 2021 è ammirevole. L’ultima partita dell’anno, contro un Padova diretta concorrente alla promozione, verrà disputata dai biancorossi il 12 dicembre, quando la sensazione di trovarsi di fronte ad un nuovo focolaio Covid diventa più di un presentimento.

Galuppini, il grande acquisto di gennaio

La sfida promozione termina 0-0 ma sono già 3 i giocatori con sospetta positività che non prenderanno parte al match. Un’avvisaglia che si concretizza con i 9 contagiati che di lì a qualche ora entreranno nei registri dell’ente sanitario locale.

Una prima parte di stagione chiusa anzitempo per il Sudtirol e l’impossibilità, dunque, di disputare partite ed allenamenti. Uno stop forzato che influenza e non poco l’umore di un gruppo che fino a quel momento si era reso protagonista di una cavalcata difficilmente arrestabile dalle altre contendenti.

Calendario impossibile

“E’ inutile piangersi addosso. Non ha senso pensare per tutto il girone di ritorno a questa situazione, ai recuperi e alla stanchezza, siamo attrezzati a livello di staff tecnico ma anche medico e come squadra, per poter stare ad alti livelli”. Non è una profezia, ma una vera e propria dichiarazione di forza, quella di Dietmar Pfeifer, amministratore delegato del club altoatesino. Una fiducia nei propri mezzi e nella compattezza di un organico che permetterà al Sudtirol di affrontare il tour de force di questi primi mesi del 2022 con un’efficacia forse impronosticabile.

Il difensore Curto all’opera. Credit: Bordoni /Ufficio Stampa Sudtirol

Perché a partire dal recupero di Coppa Italia di Serie C contro la Fidelis Andria, avvenuto il 18 gennaio e vinto per 4-0 a più di un mese dall’ultima partita giocata, Javorcic e i suoi non lasciano che briciole agli inseguitori. 8 match in meno di un mese che vedono il Sudtirol terminare questa prima fase con uno score di 7 vittorie (oltre alla Fidelis Andria, battute anche Pergolettese, Triestina, Albinoleffe, Legnago, Renate e Pro Vercelli) un pareggio (quello contro la Virtus Verona).

Sudtirol, in difesa non passa nessuno

E poco importa che sul tabellino non vengano iscritte goleade, perché è soprattutto la tenuta difensiva che lascia stupiti gli addetti ai lavori: 1 solo gol subito dalla ripresa del campionato, 6 in tutta la prima parte di stagione. Un record che porta gli altoatesini in vetta anche a questa speciale classifica: neanche Real Madrid e Manchester City hanno fatto meglio.

Ma tempo di riposare non ce n’è, perché la rincorsa alla Serie B non sembra ancora indirizzata su binari troppo tranquilli. Ad attendere il Sudtirol un’altra settimana di fuoco, con la trasferta mercoledì a Gorgonzola contro la Giana Erminio, e l’impegno domenicale con la Pro Patria.

E intanto Javorcic continua a miscelare. La Serie C non ammette passi falsi.

Di Pietro Marchesano