Padova, senti Ajeti: “Il salvataggio di Marconi? Ancora oggi ho dei dubbi”

Quattro mesi dopo il difensore del Pordenone torna a parlare di quella finale

Padova-Palermo Serie C
11 Ottobre 2022

Redazione - Autore

È il 5 giugno e l’estate si avvicina. Allo stadio Euganeo però nessuno pensa alle vacanze estive. In quel momento, l’attenzione non è sulle spiagge né sul mare cristallino. Il campionato di Serie C sta volgendo al termine ed è arrivato il classico periodo dell’anno in cui si tirano le somme: quello dei playoff. È il 5 giugno, l’estate si avvicina ed il Padova di Oddo accoglie il Palermo per la finale di andata. Quattro mesi dopo quel match fa ancora parlare di sé. Salvataggio sulla linea? Ho dei dubbi. A dirlo al Corriere Veneto è Ajeti, difensore oggi al Pordenone che ha vestito la maglia del Padova nella scorsa stagione. Ma a cosa si riferisce?

Padova, Ajeti sulla finale: “Salvataggio? Rimane molto dubbio”

Nella nuova stagione di Serie C Ajeti non veste più la maglia del Padova. Tuttavia, quel momento della finale di andata contro i rosanero guidati da Silvio Baldini gli è rimasto impresso in mente. Come una fotografia. La squadra di Oddo era riuscita a recuperare punti sul Sudtirol accendendo le speranze anche per una promozione diretta. In realtà il Padova la promozione non la abbraccerà e dopo la sconfitta sul campo dell’Euganeo perse anche il match al Barbera, lasciando la promozione al Palermo. Ajeti però si ricorda molto bene quell’azione offensiva della sua squadra. La palla che si muove sulla sinistra, il cross lasciato partire da Gasbarro dentro l’area di rigore del Palermo. Poi il colpo di testa di Chiricò ed il viaggio della palla verso la rete rosanero, rimasta incustodita dopo l’uscita a vuoto di Massolo. I tifosi si alzano dai seggiolini per lasciar partire un urlo di gioia. Sul più bello però, Ivano Marconi in acrobazia decide di togliere con la punta della sua scarpetta sinistra la palla dalla porta.

Pordenone Ajeti

Credit: Pordenone Calcio

Non è gol. La palla non ha superato la linea. I seggiolini tornano ad occuparsi e i dubbi cominciano ad invadere la mente dei tifosi presenti all’Euganeo. Non solo quella dei tifosi, bensì anche quella dei calciatori in campo. “Nella finale di andata non giocammo affatto male. Perdemmo soltanto per un errore difensivo e per quel salvataggio sulla linea su Chiricò che ancora oggi rimane molto dubbio. Al ritorno abbiamo pagato il fatto di giocare davanti a 35mila persone: il Palermo era abituato, noi no” ha sostenuto Ajeti. Il tempo passa e quella finale rimane ferma. In quella scarpetta che sfiora la palla. Come una fotografia.

Ajeti Pordenone

Foto: Pordenone Calcio

Padova-Palermo: dalla Serie B alla sconfitta contro la Pergo

Quattro mesi dopo quella partita, Padova e Palermo vivono due campionati differenti. Da una parte il Padova. In panchina non siede più Massimo Oddo, ma Bruno Caneo. La sua impronta nelle prime giornate della nuova Serie C è stata positiva, anche se non è iniziata con il piede giusto: sconfitta all’esordio contro la Pro Vercelli. Poi i veneti hanno inserito la quinta marcia, collezionando cinque risultati utili consecutivi composti da quattro vittorie di fila ed un pareggio. Nella settimana giornata però nello spogliatoio di Caneo è arrivato un fulmine a ciel sereno. Il Padova infatti è caduto per la seconda volta in stagione perdendo per 5-0 il match contro la Pergolettese. Scossa. E se da una parte il Padova è chiamato alla reazione per restare nelle zone alte della classifica, in Sicilia a chilometri di distanza, anche la squadra di Eugenio Corini ha ricevuto una richiesta del genere dai propri tifosi. Il Palermo infatti occupa la quartultima posizione nel tabellone della Serie B, in piena zona playout. La bacheca rosanero conta infatti soltanto due vittorie. A completare ci sono cinque sconfitte, tre di queste nelle ultime tre partite, ed un pareggio. Mentre Corini giorni fa ha chiesto pazienza per far costruire un progetto nuovo, dopo la pesante sconfitta per 3-0 a Terni i tifosi hanno contestato la squadra. Insomma, la distanza tra Padova e Palermo è quasi 1.400 chilometri, ma c’è un filo che collega le due squadre in questo momento. Come una fotografia. È la parola reazione.