Quando Evacuo segnava come Eto’o. Adesso il ritiro: “Nessun rimpianto, ho dato tutto”

L'attaccante dice basta a 40 anni, con la Juve Stabia la sua ultima stagione

3 Maggio 2022

Redazione - Autore

Una vita passata tra la Serie C e la B, una carriera trascorsa tra alti e bassi. Momenti di pura gioia, come l’esordio in Serie A il 27 gennaio del 2002 (il minuto era il 77′, ingresso in campo al posto di Stefano Fiore), e altri più tristi, come l’infortunio nel 2008 a tibia e perone. Sembra la fine, ma il viaggio di Felice Evacuo, ha conosciuto un denominatore comune: la voglia di non mollare mai. Poi arriva un momento in cui devi dire basta e quel preciso istante è giunto anche per uno come lui, che sembrava non voler mai appendere gli scarpini al chiodo.

Felice Evacuo in azione contro la Juve Stabia

Felice Evacuo e il suo addio al calcio: “Dato tutto fino a 40 anni”

Ho dato tutto, fino a 40 anni”, ha esordito Felice Evacuo ospite della trasmissione “Zona Verde” di Sportchannel24. “E’ arrivato per me il momento di pensare al futuro, ma sono felice di quello che ho fatto, per ora sono il miglior bomber della Lega Pro, quando ero col Trapani ho superato anche Califano. Non posso rimproverarmi nulla”. “Senza sogni, oggi non sarei qui”, aveva detto tempo fa. E lui ha sognato, e tanto. Fin dai tempi della scuola calcio Pellegrini, dove ha iniziato a dare i suoi primi calci ad un pallone. E poi la chiamata della Turris nel 1998, che ha dato il via ad una carriera importante. 174 gol in Serie C significano tanto, così come il titolo di capocannoniere della Coppa Italia condiviso con un certo Samuel Eto’o (Inter). In quell’edizione, mise a segno addirittura 5 gol in una sola partita, contro l’Este.

La grinta di Evacuo

L’Ibrahimovic della Serie C, un ritiro senza rimpianti 

Il calcio per lui è stato tutto. Apprezzato da tutti i club, non solo per le sue doti realizzative. Da Nocera a La Spezia, passando per Parma nel 2016, alla corte di D’Aversa e alle spalle di un altro bomber: Roberto Calaiò. E ancora Benevento, Novara, Trapani. Chiamatelo pure “Girovago”, il più noto della Serie C. L’Ibrahimovic della Terza Serie. L’ultimo passo, è stato compiuto a Castellammare, dove avrebbe forse sognato un epilogo diverso con la Juve Stabia, fuori dai playoff e al’11° posizione del Girone C di Serie C. Una settimana fa il suo ritiro, ma senza troppi rimpianti, consapevole di aver “dato tutto”, come da lui detto.

L’Avellino può arrivare lontano

Dal ritiro, alle prime parole riguardo i Playoff di Serie C, dentro i quali lui avrebbe voluto esserci eccome. L’attaccante si è focalizzato sull’Avellino, impegnato contro il Foggia domani sera nella sfida valevole per il secondo turno dei playoff (fase a gironi). Con gli irpini Evacuo raggiunse la Serie B nel 2006 siglando 8 gol in campionato, prima di passare nel 2007 con il Frosinone. “Penso che l’Avellino se la giocherà alla grande, paradossalmente meglio affrontare il Foggia, una squadra aperta, piuttosto che Monopoli o Virtus Francavilla. La gara persa in campionato non fa testo, questa è tutt’altra storia visto che è una gara secca. I lupì possono arrivare lontano”.

Di Manuele Nasca